Consiglio generale Cisl Palermo-Trapani, La Piana: “Lo sviluppo non può attendere”
“Il quadro dei dati economici delle due province ci preoccupa molto, non si può più perdere tempo, bisogna agire subito con chiare misure che favoriscono la crescita in questi territori, con un fisco e agevolazioni adeguati per attrarre investimenti attraverso anche l’attivazione delle Zes fin troppo rinviate, con una sburocratizzazione che possa accelerare l’iter per le pratiche relative alle aziende, con provvedimenti speciali per l’occupazione giovanile, politiche per l’industria che sta quasi del tutto scomparendo dal nostro tessuto economico, e più diffuse politiche sociali per le categorie deboli, dato che cresce anche la povertà. Serve, dunque, un impegno comune e sinergico per accelerare lo sviluppo che coinvolga tutti gli interessati, istituzioni, sindacati, associazioni datoriali”. Cosi Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani, durante i lavori del consiglio generale del sindacato che si è tenuto al convento di Baida. Nei dati Istat sulla disoccupazione nei territori di Palermo e Trapani, infatti c’è il chiaro e scuro. Se a Palermo si registrano piccoli segnali di ripresa, con una riduzione della disoccupazione del 3,8%, a Trapani invece si registra un aumento del tasso del 2 per cento. Dal punto di vista dell’occupazione le due città rientrano nella fascia tra il 37,5 e il 46,6%, lontane dai tassi più alti del resto del Paese (fra il 64,2 e il 72,9%). A soffrire di più quindi è la provincia di Trapani, dove il tasso di occupazione è fra i più bassi della media del Sud, 43%, dieci anni fa era al 50,7%.~ A Palermo di contro però dal 2008 sono andati persi oltre 40 mila posti di lavoro. “Realizzare le infrastrutture è un buon punto di partenza per rilanciare la nostra economia, bisogna utilizzare al meglio i fondi del Patto per il Sud, implementare gli uffici degli enti locali con personale specializzato per la realizzazione in tempi brevi dei progetti esecutivi per le opere, evitando il rischio di perdere i fondi. Ci auguriamo, inoltre, che dopo lo scontro fra il governo nazionale e i comuni sui fondi per le periferie nel decreto milleproroghe, ora che sono state sbloccate le risorse, si proceda in tempi brevi con i progetti per i più quartieri difficili”. Sui conti del comune di Palermo e il futuro delle partecipate, “Con Cgil e Uil cercheremo l’interlocuzione con il comune che finora nonostante le nostre richieste non c’è stata. Siamo molto preoccupati della valutazione non positiva del testo consuntivo 2017 da parte del collegio dei revisori e delle condizioni delle municipalizzate fra conti in difficoltà e servizi ancora insufficienti, è una vertenza che va affrontata subito nel complesso perché sono nodi fondamentali per i lavoratori delle aziende e i per i cittadini. Su tutto questo, il sindaco Orlando si è assunto giorni fa l’impegno di convocare Cgil Cisl Uil per un tavolo sul futuro della nostra città”. Fra le vertenze chiave il futuro di Fincantieri per il rilancio del cantiere navale per il quale i sindacati hanno avviato una interlocuzione con la Regione in attesa anche dell’incontro del 6 novembre al quale parteciperà anche il comune. A Trapani, spiega La Piana “serve l’aiuto di tutti per rilanciare un territorio pieno di grandi potenzialità, a cominciare dalla salvaguardia del futuro dell’aeroporto Birgi, senza l’arrivo di turisti con il depotenziamento che lo scalo ha subito già in questi mesi, non può esserci un futuro diverso dall’attuale per l’economia trapanese e della provincia. Servono, inoltre, politiche industriali adeguate che valorizzino le tante potenzialità della zona. Siamo convinti che le strategie per questo territorio debbano essere pianificate in sinergia con gli obiettivi di sviluppo di Palermo e provincia, questo vale per le infrastrutture e soprattutto per la sopravvivenza dello scalo aeroportuale”. Intanto cresce la povertà, “se gli enti locali non fanno lo sforzo di recuperare maggiori risorse dai bilanci comunali, per migliorare l’assistenza e i servizi sociali, coinvolgendo tutti gli attori impegnati sia livello centrale che nel territorio, non si potrà mai fare un passo in avanti nella lotta alla povertà”. Al centro del consiglio generale della Cisl Palermo Trapani di oggi, anche la riorganizzazione dei servizi Cisl “nel territorio, per la persona, per il lavoro”.”L’intento – ha commentato il segretario Cisl Palermo Trapani La Piana –, è quello di migliorare nel territorio i nostri servizi in modo da intercettare meglio i bisogni dei lavoratori, pensionati, delle loro famiglie, mettendo dunque sempre più in rete le prestazioni del patronato, quelle fiscali del Caf, dell’ufficio vertenze, delle politiche abitative del Sicet, e delle nostre associazioni che si occupano dell’assistenza agli immigrati, ai consumatori e al volontariato per la terza età, ma non solo”. “Gli utenti potranno ottenere più facilmente la consulenza sul tipo di assistenza necessaria ai bisogni e ad accedervi”. Nella sede di Trapani del sindacato, verrà inaugurato il prossimo 12 novembre lo sportello lavoro. “Servirà da orientamento, per assistere chi cerca sbocchi professionali nella preparazione dei curricula, per fornire le informazioni necessarie per cogliere le opportunità anche legate alle nuove professioni, per coloro che hanno bisogno di assistenza di natura sindacale”. Intanto Cgil Cisl e Uil nazionali hanno diffuso ieri un documento unitario da proporre al governo per apportare modifiche al Def. Fra i punti anche il rilancio del Mezzogiorno. “Condividiamo appieno il documento unitario – ha concluso La Piana –, faremo in modo di diffondere ampiamente e discutere nei territori di Palermo e Trapani le proposte di Cgil Cisl Uil su come combattere la povertà con politiche adeguate, realizzare le infrastrutture mancanti creare condizioni di lavoro e politiche sociali sufficienti per i nuovi bisogni della collettività. L’obiettivo è far conoscere il testo che i sindacati presentano al governo Conte, con l’auspicio che il Def non sia blindato”. Al consiglio sono intervenuti il segretario generale Cisl Sicilia Mimmo Milazzo e il segretario confederale Cisl nazionale Piero Ragazzini. “La nostra realtà, sul fronte economico e del lavoro è drammatica – ha affermato Mimmo Milazzo segretario generale Cisl Sicilia – , per questo non sono più rinviabili gli investimenti, sia pubblici sia privati, per intervenire con forza e contrastare la povertà e il disagio economico diffuso e la disoccupazione che è arrivata al 22 per cento, per non parlare di quella giovanile. Serve una inversione di tendenza soprattutto quindi sul fronte delle infrastrutture che sono prioritarie per creare sviluppo e lavoro. La persona e il lavoro, devono essere poste al centro dell’agenda politica del governo regionale e del dialogo con il governo nazionale, in particolare con l’obiettivo della rivisitazione dell’accordo sottoscritto con l’esecutivo precedente in tema di sistema fiscale e delle entrate che sono previste dal nostro Statuto. La gente ha bisogno di una svolta con il lavoro reale, lo ribadiamo – ha aggiunto Milazzo – c’è bisogno di risposte immediate sul lavoro e sul campo sociale, è aumentata la fragilità economica delle famiglie, la loro povertà è cresciuta a dismisura. Per questo è ancora più prioritario il ruolo dei servizi del nostro sindacato e la messa in rete che farà in modo di intercettare meglio le esigenze dei territori”. A concludere i lavori, Piero Ragazzini segretario confederale Cisl nazionale. “Abbiamo redatto con Cgil e Uil, un documento unitario per aprire un confronto con il governo Conte. Questa finanziaria ci preoccupa, mancano le risorse per lo sviluppo del Mezzogiorno e per rilanciare il lavoro. Abbiamo unitariamente costruito una piattaforma che ci consentirà, ce lo auguriamo, di dialogare con l’esecutivo su tutti questi temi, sulle infrastrutture e sugli interventi per rilanciare l’occupazione per i giovani soprattutto nel Meridione. Se l’Italia non cresce, non cresce l’occupazione, questo è il grande limite della manovra nazionale che secondo noi non guarda al futuro, temi come le infrastrutture, l’innovazione, la formazione e la ricerca devono essere centrali”.