Palermo, al via la quarta edizione del “Festival delle Letterature Migranti”

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Claude Lanzmann

Torna a Palermo dal 17 al 21 ottobre – con eventi collaterali il 15, 16 e 22 ottobre – il Festival delle Letterature Migranti, promosso da Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018 dall’Associazione Festival delle Letterature Migranti, insieme al Comune di Palermo, alla Regione Siciliana, l’Università degli Studi di Palermo e numerosi altri enti pubblici e privati. Un festival che rende protagonista la città di Palermo e si pone come occasione per riflettere sulla natura migrante della stessa letteratura. Il Festival dice di un’identità molteplice: di una città che è storia, punto di vista e luogo accogliente al centro esatto del mare comune, e nasce dalla collaborazione di numerosissime istituzioni, realtà culturali e associative differenti, da un dialogo fecondo tra Palermo e altri luoghi, in Italia e nel Mediterraneo.

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La quarta edizione accoglierà alcuni dei più grandi interpreti del nostro tempo tra cui: François Beaune, Paolo Di Stefano, Chen He, Max Lobe, Valeria Luiselli, Nasim Marashi, Wu Ming 2, Charif Majdalani Andrea Segre, Adriano Sofri, Vladimir Sorokin e Yanis Varoufakis.

Un programma letterario di quasi 90 incontri che si intreccia alle sezioni dedicate all’arte contemporanea, al teatro, alla musica e al cinema; 40 libri contenuti in 8 scatole narrative, insieme a tavole rotonde, presentazioni di libri, approfondimenti, workshop, laboratori, mostre, proiezioni, performance.

Numerosi i luoghi di Palermo coinvolti: dallo Steri, l’antico Osterio Magno che fu sede dell’Inquisizione e che sarà il cuore pulsante del Festival, al Museo Archeologico Regionale Antonino Salinas; dal Teatro Massimo a Palazzo Branciforte; e ancora dal Teatro Biondo alla GAM – Galleria d’Arte Moderna; dall’Eglìse ai cosiddetti “non luoghi”, come i centri commerciali della Coop, con la loro capacità narrativa.

Il Festival delle Letterature Migranti 2018 si aprirà e si chiuderà ricordando due momenti salienti della nostra Storia – il rastrellamento nazifascista del Ghetto di Roma (16 ottobre 1943), di cui quest’anno ricorrono i settantacinque anni, e l’80° anniversario delle leggi razziali italiane – con due film capisaldi della storia del cinema: Shoah di Claude Lanzmann (Francia, 1985) documentario di dieci ore sulla storia contemporanea e Intolerance di David W. Griffith (Stati Uniti, 1916), capolavoro del muto che attraverso quattro episodi distinti abbraccia un arco temporale di duemila anni.

Il Festival delle Letterature Migranti si inaugurerà lunedì 15 ottobre alle ore 21.00 presso il Teatro Massimo con la proiezione di Shoah (primo periodo/1) e, sempre al Massimo, saluterà il suo pubblico lunedì 22 ottobre alle ore 20.00 con la sonorizzazione dal vivo di Intolerance.

SEZIONE LETTERATURA

Il programma letterario, redatto dal comitato di direzione guidato da Davide Camarrone, direttore del Festival, giornalista e scrittore, del quale fanno parte numerosi intellettuali, autori ed esperti, e sottoposto al vaglio del comitato scientifico presieduto dal Prof. Ignazio E. Buttitta e composto da numerosi accademici, è diviso in 8 scatole narrative: Dialoghi e attraversamenti riflette sull’urgenza di nuove modalità espressive; La voie de Marseille si fa testimonianza di un dialogo mai interrotto e costante che racconta un continente, il Mediterraneo; Lettere da vicino si sofferma sul peso della memoria e sul ruolo delle narrazioni; Lost & (found) in translation è dedicata al valore e alla funzione della traduzione e della mediazione culturale; Meticciati indaga l’esperienza della mescolanza; la sezione Tempo irregolare si interessa al tempo e ai cambiamenti; Terre perse tratta il tema dei luoghi che mutano la propria identità; Variazioni e fughe sul rapporto dialettico tra la realtà e i diversi linguaggi espressivi.

La sezione vuole essere una sorta di guida al Contemporaneo, di canone, di cifrario per l’interpretazione del tempo convulso che stiamo vivendo: percorso da migrazioni di popoli e di culture, sconvolto da un’emergenza ambientale e da crisi e conflitti.

Tra gli autori segnaliamo Yanis Varoufakis, l’economista e politico greco autore di importanti riflessioni sullo stato dell’Europa e del rapporto tra cittadinanza, politica e rappresentazione; il camerunense Max Lobe, residente dalla sua adolescenza in Svizzera, che racconta di storie in cui la comunicazione interculturale è l’orizzonte su cui si affrontano temi quali l’immigrazione e l’omosessualità, che dialogherà con Adriano Sofri; il regista e scrittore italiano Andrea Segre, che in La terra scivola intreccia delle delicate seppur potenti trame di relazioni interpersonali e intercomunitarie; e ancora Maurizio Bettini, che discuterà con il Prof. Picone su Enea, paradigma fondativo e allo stesso tempo esule che attraversa il Mediterraneo; e la riflessione attorno al mondo letterario del collettivo Wu Ming, esempio di scrittura creativa e comunitaria”.

SEZIONE ARTI VISIVE – FUGA DA EUROPA

La sezione, curata da Agata Polizzi, pone una riflessione necessaria e anche provocatoria, sulle condizioni culturali e intellettuali di un continente che fatica a riconoscersi e dunque a rappresentarsi. Al centro la mostra So as to find the strength to see dell’artista turca Fatma Bucak che lavora su temi quali l’identità politica e di genere, la violenza di Stato, la censura, la repressione, l’espropriazione, la migrazione e la mitologia religiosa. La mostra, che prevede un percorso espositivo pensato specificatamente per la Sala Leto della GAM – Galleria d’Arte Moderna, è realizzata in collaborazione con la Fondazione Merz. Palazzo Branciforte ospiterà Misconception, a way to mis-understand reality, progetto collaterale di Manifesta 12, e le letture itineranti di Chiara Trevisan. Al Museo Archeologico Antonio Salinas sarà presentato il progetto di arte pubblica Open Art Museum; sarà esposta La Madonna di Lampedosa, piccola tavola di legno risalente al secolo XVII, e ai più piccoli si offrirà la possibilità di partecipare al laboratorio Odissee: Viaggi per piccoli eroi. Lo Steri sarà invece la location della Conversazione Magistrale sulla cultura del Mediterraneo con la Prof.ssa Flavia Frisone.

SEZIONE TEATRO – IL CORPO DELLE STORIE

Due gli spettacoli scelti per esprime il concetto di migrazione insito nella natura stessa del teatro: il passaggio di idee che, partendo dal drammaturgo, arrivano al regista e la trasmissione di queste allo spettatore attraverso il lavoro degli interpreti. La sezione, a cura di Giuseppe Cutino, presenterà Tu es libre, di Francesca Garolla, sviluppato durante una residenza a La Chartreuse per il Festival di Avignon. Parla di una ragazza francese che aderisce all’ISIS, ma nella sua riflessione storica ci sono riferimenti classici, nella figura di Andromaca. L’altro è Nuovi maestri, progetto multiforme e corale, ad alto tasso partecipativo, sviluppato dal Teatro dell’Argine (Bologna) in collaborazione con autori, scrittori ed un gruppo di mille bambini. Inoltre, cogliendo appieno lo spirito del Festival, che prevede una partecipazione condivisa delle più importanti istituzioni artistiche cittadine, tutti gli spazi teatrali di Palermo avranno una programmazione tematica in linea con l’edizione 2018. Hanno dato la propria adesione il Teatro Biondo; Arte Migrante; il Centro Amazzone; il Teatro Atlante; il Teatro Sant’Eugenio; il Piccolo Teatrino Ditirammu e il Piccolo Teatro Patafisico.

SEZIONE MUSICA E CINEMA – IL MUTO E IL FUORI CAMPO

Il progetto, curato da Andrea Inzerillo e Dario Oliveri, è dedicato alla memoria di Claude Lanzmann. Il Muto e il Fuori Campo nasce dall’accostamento di due capolavori sui generis del cinema del Novecento come Intolerance (1916) di David W. Griffith e Shoah (1985) di Claude Lanzmann, che si dispongono – e non a caso – in apertura e chiusura del Secolo Breve. In particolare, la proiezione del primo periodo di Shoah sarà seguita dagli interventi musicali della cantante Luisa Hoffmann con lo Yankele Ensemble e del violinista Aldo Mausner, vittima delle leggi razziali italiane e sopravvissuto alla deportazione. Il progetto, realizzato   in collaborazione con la Fondazione Teatro Massimo e con il Conservatorio “Alessandro Scarlatti” include anche un concerto dell’Ensemble Musica Antica, una performance della vocalist Jerusa Barros insieme con Gli Archi Ensemble e la proiezione di Intolerance con le musiche dal vivo, in prima esecuzione assoluta, realizzate da Giulia Tagliavia, (tastiere ed elettronica), Marco Betta (pianoforte ed elettronica), Marco Cappelli (chitarre ed elettronica) e Domenico Sciajno (elettronica e regia del suono).

LE NOVITÀ DI FLM 2018

Tra le iniziative che saranno presentate durante la quarta edizione del Festival, rilevante il progetto dedicato alla Casa delle Letterature, nato dall’esigenza di creare un luogo permanente di incontro, di scambio e di attraversamento che sia un punto di riferimento e di passaggio aperto alle differenti letterature narrative, ai diversi linguaggi espressivi, alle diverse culture, alle traduzioni mediterranee e alle diverse fruizioni.

Degno di nota anche il progetto Ink 35, che si interroga sulle migrazioni in atto nel contemporaneo, rivolgendo loro lo sguardo dalla prospettiva dei giovani autori Raffaele Alberto Ventura, Marco Rizzo, Lelio Bonaccorso, Roberto Camurri, Gabriele Del Grande, Alì Ehsani che saranno protagonisti di incontri nelle periferie di Palermo. Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari / Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino e vede il sostegno del MiBACT e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”.

La quarta edizione del Festival delle Letterature è dedicata alla memoria di Claude Lanzmann e Alessandro Leogrande.

“Un festival – affermano il Sindaco Leoluca Orlando e l’Assessore alla Cultura, Andrea Cusumano – che, proprio perché delle letterature migranti, è un festival della letteratura e dell’arte.

Letteratura e arte che nella migrazione, intesa come viaggio e incontro, trovano la propria anima di essenza ed espressione dell’essere umano e del suo essere individuo in una comunità in continua evoluzione.”

La Letteratura è una casa. Nasce intorno a quest’idea – dichiara Davide Camarrone, direttore artistico del Festival – nel tempo drammatico che stiamo vivendo, la quarta edizione del Festival delle Letterature Migranti, a Palermo. Le letterature si nutrono di voci differenti, le accolgono, inducono all’ascolto e all’accoglienza. Un libro è un porto franco al quale si approda senza passaporto.

Quasi novanta incontri, per il Festival che si svolgerà dal 17 al 21 ottobre (dal 15 al 22 ottobre, includendo gli eventi collaterali). Quaranta libri in otto scatole narrative, per un programma letterario che si affianca e si intreccia a “Il Muto e il Fuori Campo”, che quest’anno riunisce musica e cinema; a “Fuga da Europa”, il programma di Arti Visive; a “Il corpo delle storie”, il programma di teatro che da quest’anno riunisce otto diverse realtà teatrali a Palermo.

Un programma che dice di miti e passaggi, che riflette sul Contemporaneo e sulla Memoria, ragiona sul nostro Paese, sul Mediterraneo e si spinge in Cina, Francia, Gran Bretagna, Iran, Senegal, Svizzera e Turchia.
Tanti autori provenienti da tanti Paesi. Tante le case editrici che hanno collaborato con FLM 2018.

Il calendario degli eventi si apre significativamente con il ricordo di quel che accadde a Roma il 16 ottobre del 1943, nel settantacinquesimo anniversario del rastrellamento nazifascista del Ghetto, e si celebra un altro anniversario: l’ottantesimo delle leggi razziali italiane, promulgate nel 1938. Apre Shoah, di Claude Lanzmann, e chiude, sempre al Teatro Massimo, un esperimento di sonorizzazione in presa diretta di Intolerance, il capolavoro di David W. Griffith, con quattro grandi musicisti.

Di grande importanza, il rinnovo della collaborazione con la Fondazione Merz e la Fondazione Sicilia, per l’arte contemporanea, e un programma teatrale che ragiona di scrittura e interazione tra culture differenti.

Tanti i luoghi coinvolti, in città. Lo Steri, l’antico Osterio Magno, che fu sede dell’Inquisizione, luogo di detenzione, giudizio e tortura, e oggi ospita il rettorato universitario, accoglierà gran parte del programma letterario. Lo Steri sarà il cuore pulsante di FLM 2018: con diverse sale, un palco, due cortili aperti agli incontri, la segreteria organizzativa e l’accoglienza. E poi, il Museo archeologico Salinas, il Teatro Massimo, Palazzo Branciforte, il Teatro Biondo, la Gam – Galleria d’Arte Moderna, e tanti altri luoghi. Inclusi i cosiddetti “non luoghi”, capaci di narrazione: i centri commerciali della Coop.

Il Comune di Palermo, la Regione Siciliana, l’Università, la Fondazione Sicilia, l’Ersu, la Chiesa Valdese e tanti altri fra enti e istituzioni pubblici e privati. Il Festival nasce dalla collaborazione di cento tra istituzioni e realtà culturali e associative differenti, da un dialogo fecondo tra Palermo e altri luoghi, in Italia e nel Mediterraneo: da un’idea condivisa, da un percorso partecipato. Importante anche la partecipazione di associazioni per il sostegno alla lettura.

Il Festival letterario di Palermo dice di un’identità molteplice: di una città che è storia, punto di vista e luogo accogliente al centro esatto del mare comune.

Tanti i partner, tanti anche gli sponsor: Gesap, Alessi, Coop, Scuola Holden e altri ancora. Tra le novità di quest’anno, la presentazione dei progetti di una Casa delle Letterature e di un Open Art Museum, a Palermo; un progetto di scrittura mediterranea e un rapporto stabile tra FLM e istituzioni culturali di paesi differenti; la possibilità di seguire gli appuntamenti in streaming; la nascita di un archivio del Festival e delle Letterature migranti; il sostegno alla lettura”.

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