Cuffaro torna all’Ars dopo quasi 10 anni per un convegno sui figli dei detenuti. Botta e risposta al vetriolo Cancelleri (M5S)-Miccichè (FI)

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Botta e risposta al vetriolo tra il leader dei grillini siciliani Giancarlo Cancelleri e il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Oggetto della diatriba la presenza dell’ex presidente della Regione siciliana Totò Cuffaro al convegno: “Oltre le sbarre. Uno sguardo ai diritti e alle tutele dei figli dei detenuti”.

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Già una volta Cuffaro, che è stato recluso nel carcere romano di Rebibbia dal 22 gennaio 2011 al 13 dicembre 2015, per favoreggiamento personale verso persone appartenenti a Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio, era stato invitato a un incontro a Palazzo dei Normmani per il convegno “Universo Carceri”, ma il presidente dell’Ars di allora, Giovanni Ardizzone negò l’autorizzazione.

Così Cuffaro, a distanza di circa dieci anni, dopo aver ricevuto lo “stop” di Ardizzone, varcherà da relatore la soglia di Palazzo dei Normanni. Doppio smacco per Ardizzone visto che la sua candidatura al Cga è stata bocciata da uno schieramento traversale che non ha condiviso il suo operato quando era ai vertici dell’Ars.

Il convegno organizzato dal parlamentare regionale dell’Udc Vincenzo Figuccia si svolgerà il 13 settembre alle 11.30, nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni intitolata a Piersanti Mattarella. Il via libera dato da Miccichè a Cuffaro ha scatenato la reazione di Cancelleri che ha scritto su Facebook: “Totó Cuffaro condannato al carcere per fatti di Mafia è stato invitato al Parlamento Siciliano nella Sala intitolata a Piersanti Mattarella, il presidente ucciso dalla Mafia. È una vergogna”. Hashtag #NoACuffaroInSalaMattarella. Inoltre, Cancelleri, in vacanza a New York, ha postato un filmato che ha avuto oltre 100.000 visualizzazioni dal titolo “Collegativi, è successo una cosa vergognosa”! dove attacca duramente Miccichè per la scelta fatta.

La replica di Miccichè non si è fatta attendere: “Caro Giancarlo Cancelleri – ha scritto su Facebook –  comprendo bene che ti senti in “missione per conto di Dio” ma non compete né a me, né a te fare il giustiziere.  Che ti piaccia o no Totò Cuffaro ha scontato la sua pena e saldato il suo debito con la giustizia. Ricorda, inoltre, che mettere la museruola a qualcuno è segno di paura, non di forza. In vita mia non ho mai impedito a chicchessia di dire la sua, men che meno lo farei con chi ha sofferto in carcere. E non lo farò nemmeno stavolta, nemmeno se il tuo problema si chiama Totò Cuffaro. Non starò qui a spiegarti che costui rappresenta un pezzo importante di recente storia siciliana. E una cosa sia chiara: censurare non fa parte del mio dna”.

Intanto, secondo alcune indiscrezioni, Cuffaro chiederà a gennaio la riabilitazione. Se il tribunale di sorveglianza la concederà, per l’ex governatore verrebbe meno l’interdizione dai pubblici uffici e potrebbe candidarsi alle Europee. Quest’ultima ipotesi spaglierebbe le carte all’interno di Forza Italia visto che la componente centrista spingerebbe la candidatura dell’ex ministro Saverio Romano che alle recenti elezioni politiche è stato travolto dall’ondata grillina anche nel suo collegio elettorale.

 

 

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