Sanità, Razza: “In Sicilia due velocità, meglio nell’area orientale”
“Ho visto in Sicilia una sanità a due velocità. Un pizzico di efficienza in più vedo nella Sicilia orientale, rispetto a una condizione di più spiccato disagio che noto nella Sicilia occidentale”. Così l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, durante un forum dell’Italpress.
“Secondo me – ha proseguito Razza – ciò è dovuto alla organizzazione e ai servizi. Investimenti in infrastrutture, che io ho visto nella Sicilia orientale, non li ho visti in quella occidentale. Per esempio, la condizione dei pronto soccorsi, che è comunque di grande difficoltà in tutte le aree metropolitane, è più spiccata a Palermo che a Catania e a Messina. Noto un ritardo nelle infrastrutture che nel versante ovest dell’Isola si sente di più, nonostante professionisti di grande valore. Non so dire oggi se questo sia legato a scelte precise. Riterrei di no, perché quando si fece il San Raffaele a Cefalù, si fece una scelta di grande eccellenza”. E ha aggiunto: “Il Dipartimento del Rizzoli a Bagheria doveva contenere in astratto mobilità. Secondo me, è stata una scelta sbagliata perché ha esposto la Regione a una convenzione onerosissima, che a livello complessivo ci costa venti milioni di euro l’anno”.
“Con Malta – ha detto Razza – abbiamo rinnovato il protocollo sulle donazioni degli organi, che coinvolge l’ISMETT. Il ministro della salute del Governo maltese ci ha invitato a una doppia ipotesi di cooperazione. Malta vuole acquisire dalla Sicilia infermieri professionali, di cui si sentono carenti. Altro progetto che mi ha chiesto il ministro è l’interscambio di informazioni sulle infrastrutture sanitarie: i maltesi sono interessati ad acquisire ingegneri e architetti che si occupano della costruzione di strutture sanitarie. A ottobre ci sarà un vertice bilaterale tra il presidente Musumeci e il presidente del Governo maltese, per definire linee di cooperazione in materia sanitaria”.
“Entro l’anno riorganizzeremo il servizio di prenotazioni che sara’ basato sul CUP unico regionale. E’ un modello che esiste già in altre regioni, come in Lombardia” – ha detto l’assessore alla Salute Ruggero Razza, durante un forum dell’Italpress, alla domanda su come si possano abbattere le lunghe liste d’attesa in Sicilia.
“Oggi – ha continuato Razza – abbiamo pazienti che prenotano in tre o quattro aziende, percheé ogni azienda ha il suo CUP. Con un’unica prenotazione digitale abbatteremo i tempi. Stiamo lavorando anche su un altro sistema per accorciare le liste d’attesa: acquistare tecnologie in progetto di finanza, già dotate di personale”.
“Abbiamo lavorato intensamente per riallineare la Rete Ospedaliera ai parametri del decreto Balduzzi – ha evidenziato Razza -facendolo nel rispetto dei territori e dei professionisti. Ieri abbiamo siglato l’intesa con l’Università di Catania per il policlinico etneo, oggi quella con l’Università di Palermo per il policlinico del capoluogo e martedì faremo lo stesso con l’Ateneo di Messina e il suo policlinico. Martedì incontreremo anche i sindacati di categoria. Questo è l’ultimo atto che conclude l’azione di concertazione con tutti i soggetti interessati alla proposta di legge, che poi potrà essere presentata alla Sesta Commissione. E’ stato un lavoro intensissimo”.
“Sulla Rete ospedaliera le aziende calibrano il fabbisogno, rideterminano la pianta organica, restituiscono l’atto aziendale all’Assessorato regionale che lo approva in funzione della nuova dotazione organica – ha ricordato Razza -. Si tratta poi di individuare, nell’ambito del bilancio, la massa economica per procedere ai concorsi per il nuovo personale, tenuto conto che nei prossimi anni in tanti andranno in pensione. Nell’ambito del bilancio complessivo della Regione siciliana la sanità ha un peso significativo di circa nove miliardi di euro. Se noi immaginassimo un’impresa con un volume di affari simili, sarebbe una delle prime cinque imprese italiane: la immagineremmo quotata e con manager di qualità”.
Razza ha anche ricordato quali sono le nuove strutture ospedaliere che apriranno nei prossimi mesi: “Quest’anno apriremo l’ospedale San Marco di Catania, che viene reintrodotto nella rete ospedaliera con propri posti letto e dotazione organica. Sempre entro il 2018 aprirà anche l’ospedale di Ragusa, che era stato sequestrato ed è iniziato il cronoprogramma anche per l’ospedale di Biancavilla”.
“Dobbiamo qualificare la spesa e migliorare al tempo stesso i servizi. Puntiamo a chiudere la riorganizzazione della Rete ospedaliera entro il 30 giugno”, ha detto l’assessore, che ha anche precisato: “Il decreto Balduzzi prevede una riorganizzazione delle unita’ operative complesse. Probabilmente, non serve piu’ avere nello stesso ospedale sei primari della stessa specialità”.
“Ci siamo impegnati a dare maggiore sicurezza al personale sanitario, con l’aumento del personale di vigilanza privata all’interno delle strutture. Alcune aziende lo stanno già facendo, come per esempio il Policlinico di Palermo”.
“Il personale precario nella sanità siciliana e il mancato allineamento al Decreto Madia era un’emergenza su cui intervenire. Abbiamo fatto da apripista per le altre regioni italiane, soprattutto quelle del Mezzogiorno perché il mio atto del 23 gennaio e’ stato mutuato da altre regioni. Riusciremo, così, a stabilizzare nel 2018 cinquemila lavoratori, che da un contratto di lavoro precario passeranno a un contratto a tempo indeterminato” – detto Razza durante un forum dell’agenzia Italpress.
“Ci siamo anche dedicati alle infrastrutture – ha proseguito Razza – abbiamo destinato circa 47 milioni di euro per un primo intervento, che ha valore sui residui della gestione della sanità accentrata, trenta milioni di questi li abbiamo destinati alla riorganizzazione strutturale di alcuni pronto soccorsi siciliani. Abbiamo riprogrammato una parte dei fondi ex articolo 20. La Sicilia ha a disposizione 800 milioni di euro per interventi strutturali. Di questi, 224 li ho riprogrammati e mandati al Ministero e oggi sono al nucleo investimenti per completare l’iter di autorizzazione. Manderemo, a seguire, una programmazione integrale della restante somma”.
Sulla vicenda “Aquarius” Razza sottolinea che “la decisione del Governo italiano è stata assolutamente in linea con le norme di diritto internazionale, contrariamente a quello che si è detto. Il porto ospitante è il primo che si incontra: nel caso della nave Aquarius non era l’Italia”.
“Penso che il segnale di maggiore resistenza che viene dal Governo italiano, che non è certamente un segnale di natura non umanitaria, serva anche a capire che se muoiono migliaia di vite nel Mare Mediterraneo non è perché vogliono soltanto arrivare ma è anche perché gli è consentito di partire in condizioni di assoluta precarietà. E il sistema, che ha interessato anche alcune indagini della magistratura, è chiaro: si parte con precarie imbarcazioni, a metà del viaggio si lancia un sos per farsi recuperare e trasportare sulle coste italiane. Questo è un mercato che va fermato e va fermato, prima di tutto, a tutela di quelle vite, prima ancora che per ragioni di sicurezza”.
Razza, ha inoltre ricordato che “è alla firma del presidente della Regione il decreto di attuazione sui provvedimenti a favore dei disabili gravissimi, contenuti in Finanziaria”. “Ricordo comunque – ha proseguito Razza – che la norma prevede che, nelle more dell’attuazione del decreto, si possano già erogare le risorse previste dalla Finanziaria. Questo è stato fatto con un decreto del dirigente generale del dipartimento Famiglia. Il tema è molto sensibile e va affrontato con grande rispetto. Potrei dire che il precedente Governo non ha mai adottato un decreto, noi abbiamo fatto un lavoro di cesello”.
Razza ha colto l’occasione per replicare alle opposizioni che nei giorni scorsi avevano chiesto il ritiro del Collegato. “Non è possibile ritirare il ‘collegato’ alla Finanziaria, perché questo è previsto dal Decreto legislativo 118. La settimana prossima il testo tornerà all’esame dell’aula. Dopo la sua approvazione si potrà discutere di altri provvedimenti. Io stesso chiederò alla Giunta di mandare in aula il disegno di legge sulle emergenze, che comporta il superamento della Seus e una riallocazione diversa di altri servizi”.
(ITALPRESS)