Inaugurata la mostra di sculture di Giacomo Rizzo promossa dal Polo Museale regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo
E’ stata inaugurata oggi la mostra di sculture di Giacomo Rizzo promossa dal Polo Museale regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo presso la Cappella dell’Incoronata.
L’esposizione a cura di Alba Romano Pace, racchiude le creazioni degli ultimi anni di Rizzo, artista che restituisce alla scultura quel suo antico valore apotropaico di tramite tra l’uomo e il cosmo.
La mostra prevede anche due istallazione site specific immaginate come un percorso sensoriale, evocativo di un lavoro che attraverso la sua arte vuole preservare la memoria e l’identità della natura difendendone i valori contro ogni distruzione ambientale.
Rizzo usa una tecnica innovativa, lirica e sapiente al tempo stesso, le sue opere sono il risultato di un’intensa empatia tra l’uomo e il paesaggio nel quale si trova ad operare. La sua arte lo porta in luoghi simbolici, impregnati di storie o leggende che attraverso l’organicità della materia attraggono la sua attenzione. La sua volontà è quella di costruire una mappa emozionale che sia una geografia della mente e del cuore. Giacomo Rizzo ha già attuato una serie di importanti “Inner scuptures” tra cui Respiro, 2015, nella collezione permanente del Museo Riso che ripercorre gli strati materici della vetta più alta di Monte Pellegrino, la montagna sacra di Palermo, o la scultura Matermania 2016, originata nella grotta più antica di Capri e posta, dopo aver ottenuto il Matronato del Museo Madre di Napoli, come istallazione permanente nel giardino della celebre Villa Lysis a Capri.
“Il Museo Riso – dichiara Valeria Patrizia Li Vigni, Direttrice del Polo Museale – prosegue nel solco di una programmazione di ampio respiro, volta a focalizzare l’attenzione principalmente sugli artisti siciliani, come Giacomo Rizzo, scultore e docente presso l’Accademia delle Belle Arti di Palermo. La sua mostra personale aderisce perfettamente agli obbiettivi del Polo Museale d’Arte Moderna e Contemporanea che vuole attraverso l’arte diffondere l’amore per la natura.”
“Giacomo Rizzo –scrive la curatrice Alba Romano Pace– lavora da tempo alla creazione di una propria poetica a cui ho dato il nome di INNER SCULPTURE (SCULTURA INTERIORE) indicando un nuovo genere di scultura che è la sintesi materica tra la superficie di un luogo prescelto: una roccia, un terreno, un albero, che l’artista imprime o calca, con la sua personale tecnica scultorea da lui chiamata strappo, e l’interiorità di quel luogo, cioè la sua storia, quella dell’identità che la collettività ha voluto dargli, quella che le tracce del tempo vi hanno iscritto e che diviene memoria condivisa tra abitanti e territorio”.