In Vicolo Cagliostro collettiva di giovani fotografi che raccontano il centro storico tra caffè, mercati e colori di Palermo

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Foto di Marco Amato

Partono da un sentimento vero e sincero, dall’amore verso un quartiere come Ballarò, coacervo di umanità veramente uniche, le foto della collettiva fotografica in mostra sino al 30 giugno in Vicolo Cagliostro.

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A esporre nell’ambito del progetto “Ballarò tra storia, cultura, tradizioni e linguaggi di strada”, promosso dall’associazione “Officina Ballarò” per “Palermo Capitale Italiana della Cultura “, sono Marco Amato, Alessandro Amantia, Claudia La Marca e Monica Guarneri.

Emozioni, quelle che si possono vivere guardando queste immagini, che, per esempio, nel caso di Marco Amato, giovane astrologo palermitano con la passione per la fotografia, vengono fuori attraverso il suo quotidiano vagare per le vie del suo amatissimo centro storico, ammirando i tanti monumenti storici, tra caffè e colazioni rigorosamente floreali. Respirando, al contempo, le vibrazioni di un teatro popolare che si alimenta nei vicoli e nel cuore del centro storico.

«Protagonista delle mie foto è la città – spiega Marco Amato -, la vita che si respira attorno a me, tra gli artigiani, gli esercenti, i manufatti, i ristoratori con i loro prodotti, i mercati storici, i colori, le usanze, i costumi, gli anacronismi di questo contesto. Il tutto, immerso in un contemporaneo Pop (#popbaroque) che incontra un tripudio architettonico barocco».

Una cifra stilistica, quella di Amato, che pulsa attraverso un caffè ogni giorno diverso, un angolo della città che viene stanato dall’occhio che lo rende protagonista con un immagine di un’attenzione a volte negata o banalizzata, in un racconto di piccoli scatti amatoriali per il centro storico di Palermo, tra qualcosa di tipico da mangiare e la magnificenza dei monumenti palermitani”.

La mostra si può visitare dalle 10 alle 18 da lunedì al sabato, avendo anche la possibilità di incontrare gli autori di queste immagini.

Il progetto ha il patrocinio, tra i tanti, di: assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, Fondazione Federico II, Confartigianato, Sistema Bibliotecario Spazi Etnoantropologici e Archivio cittadino, Unipa2018, Università degli Studi di Palermo, Palazzo Bonocore.

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