Palermo, ex dipendenti dell’Opera pia Ruffini, si incatenano davanti alla sede dell’Arcivescovato

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Nella foto da sinistra: Domenico Bonura, Maddalena Amorello, Anna Romano, Eleonora Fiumefreddo, Annamaria Costanzo, Rosalia Catalano e Rosalia Pillitteri

Questa mattina, davanti la sede di via Matteo Bonello dell’Arcivescovato di Palermo, si sono incatenati gli ex dipendenti che lavoravano presso l’Opera pia Cardinale Ernesto Ruffini, in lotta per la difesa del posto di lavoro.

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Si tratta di un licenziamento in massa di 42 impiegati, che alla fine di gennaio di quest’anno si sono visti recapitare una lettera di licenziamento con la risoluzione del rapporto di lavoro.

L’opera pia presieduta dall’arcivescovo Corrado Lorefice, è un ente che riunisce la maggior parte delle numerose Opere sociali promosse dal Card. E. Ruffini, Arcivescovo di Palermo dal 1946 al 1967, a favore delle fasce più bisognose della popolazione.

“Da subito – dichiara Catalano Rosalia ex dipendente- non abbiamo mai smesso di protestare, in tutte le sedi, ma ancora non siamo riusciti ad avere delle risposte rassicuranti sul nostro futuro”.

“Noi vogliamo – interviene la collega Maddalena Amorello -che l’opera pia si presenti almeno al tavolo di discussione organizzato dall’assessorato di via trinacria, per valutare la procedura di licenziamento collettivo”.

“Non abbiamo ancora molto tempo – dichiara Anna Romano che mostra la catena con cui gli ex dipendenti si sono legati questa mattina – trascorsi infruttuosamente i famosi 120 giorni i licenziamenti diventeranno effettivi in maniera irreversibili”.

“Sembra un paradosso – dichiara Annamaria Costanzo – che proprio un’ente che si prodiga per il prossimo ci tratti in questa maniera. Chiediamo a Papa Francesco che ricordi a tutti le parole del Cardinale Ernesto Ruffini: Mettiamo l’uomo in «condizioni umane» e vivrà «da uomo»”.

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