Policlinico di Palermo, a giugno apertura di oculistica e psichiatria. Il commissario De Nicola: “Voglio chiudere tutti i cantieri entro il secondo semestre del 2019”

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Entro giugno il Policlinico universitario di Palermo avrà un nuovo reparto di oculistica e uno di psichiatria.

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Ad annunciarlo Fabrizio De Nicola, commissario straordinario della struttura ospedaliera che nel 2017 ha fatturato 250 milioni di euro e che ha in organico 2.030 dipendenti, nel corso di un forum all’Agenzia Italpress. Nello specifico, per oculistica si tratta di due posti letto ordinari e due in day hospital; cinque invece per psichiatria. Attesa per settembre invece l’inaugurazione di un edificio unico che accolga Cup – Centro unificato prenotazioni e Ufficio ticket, oltre alla nuova segreteria studenti.

“Voglio accelerare i percorsi dei lavori e chiudere tutti i cantieri entro il secondo semestre del 2019”, sottolinea De Nicola in riferimento ai progetti per il nuovo pronto soccorso e, tra gli altri, ai reparti di chirurgia e terapia intensiva, ginecologia e ostetricia. Lo scorso anno, al Policlinico, i posti letto complessivi erano 527. Le prestazioni complessive sono state 432.073, di cui quasi 12 mila interventi chirurgici. Per quanto riguarda gli accessi al pronto soccorso, si è passati dai 49.996 del 2015 ai 53.780 dello scorso anno.

Per quanto riguarda il tema della sicurezza De Nicola sottolinea che “si può parlare di emergenza sicurezza negli ospedali, ma si può parlare anche di qualcosa che dobbiamo eliminare o comunque tamponare. Noi abbiamo fatto già parecchio, con i tavoli regionali, con il Prefetto e con gli incontri con l’Assessore regionale abbiamo impresso un’accelerazione. Al Policlinico abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre corde”. “Dal mio arrivo abbiamo investito tantissimo, circa 5 milioni di euro: con l’affidamento a una ditta esterna abbiamo a disposizione una vigilanza armata raddoppiata h24 al pronto soccorso e h12 in tutti i reparti. Il Policlinico – aggiunge l’ex direttore dell’Asp di Trapani – è una struttura con più padiglioni, la sorveglianza va fatta nei viali e all’esterno: abbiamo fatto mettere oltre 100 telecamere interne ed esterne che servono da prevenzione e da deterrente, in questo modo possiamo anche collaborare con la giustizia in caso di episodi violenti”.

Secondo De Nicola “il farabutto che aggredisce esiste sempre, e in alcuni casi mi sono anche costituito parte civile. Ma anche noi dobbiamo essere in condizione di essere più attrattivi e accoglienti possibile: con un pronto soccorso che abbiam ristrutturato e in cui abbiamo anche istituito l’Obi, l’Osservazione breve intensiva”.

“Fare rete è una cosa straordinaria – evidenzia il 61enne manager palermitano – al Policlinico sto tentando di creare una piastra unica endoscopica, ridurrebbe le attese almeno del 30%. Da settembre vorrei iniziare, vanno superate alcune problematiche tecniche. E, sicuramente, dobbiamo ridurre la mobilità passiva attraverso la formazione dei dipendenti e la comunicazione, che è fondamentale. Non si può andar fuori per un ginocchio o un femore, o per un protocollo oncologico che è uguale ovunque: dobbiamo però farlo sapere che certe cose funzionano anche qui”.

Il discorso scivola dunque sulle cosiddette ‘eccellenze’ del Policlinico: dal trattamento per il tremore da Parkinson alla cura, attraverso un farmaco sperimentale, di una donna guarita dalla leucemia, scoperta alla 20esima settimana di gestazione, che ha potuto dare alla luce un figlio sano.

“Ho proceduto alla stabilizzazione di 350 dipendenti tra operatori sanitari, medici e infermieri, consentendo la fine del precariato per questi soggetti che giovani non erano e offrendo una garanzia di salute maggiore per i pazienti” continua  De Nicola – che, in attesa delle nomine sui manager del nuovo Governo regionale (“il rapporto con l’assessore Razza è proficuo”, assicura), pone come ulteriori obiettivi l’ulteriore riduzione dei pagamenti dei fornitori, la centralizzazione degli acquisti e il rafforzamento dell’ufficio internazionalizzazione, in grado di intercettare fondi europei vitali per programmare e investire. E infine: “Abbiamo spinto, e vogliamo continuare a farlo, sul tema dell’umanizzazione delle cure: abbiamo introdotto la figura dello psico-oncologo, del laboratorio di make up per donne che hanno tumori, dello psicologo nel materno-infantili. Vogliamo intensificare la rete contro la violenza sulle donne e sui minori. Bisogna curare l’anima del paziente”.

(ITALPRESS)

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