Scianò (AFA): “Nella ricorrenza del 72esimo anniversario dell’emanazione dello Statuto Speciale di autonomia per la Regione siciliana denunciamo l’alto tradimento ai danni del popolo siciliano”
“Nella ricorrenza del 72esimo anniversario dell’emanazione dello Statuto Speciale di autonomia per la Regione siciliana, gli indipendentisti del Centro sutidi “Andrea Finocchiaro Aprile” denunziano, pubblicamente ed ancora una volta, ‘alto tradimento’, delquale è stato vittima il popolo siciliano, una situazione, questa, paradossale e che tuttavia viene inserita persino nelle “grandi manovre” antisiciliane in corso”. Lo scrive in una nota Giuseppe Scianò coordinatore del Centro studi AFA.
“Si va infatti di male in peggio – continua Scianò -. Avviene così che, vengano calpestati quotidianamente lo Statuto ed il “valore” del “Pactum”, con il quale i rappresentanti del Popolo Siciliano in armi, – con alla testa Andrea Finocchiaro Aprile – , ed i Componenti del Governo Italiano dell’epoca, avevano di fatto “sottoscritto” per evitare ulteriori spargimenti di sangue. Costoro avevano infatti individuato nel “Compromesso autonomista” una via di uscita, “eccezionale” che avrebbe dovuto avere anche i requisiti della Riparazione per i danni subiti dalla Sicilia dopo 1860 e che avrebbe dovuto offrire garanzie per il rispetto dei Diritti fondamentali del Popolo Siciliano”.
“A queste condizioni – in sostanza – si offriva, da parte Sicilianista, la immediata sospensione della guerriglia in corso, alla quale, com’è noto, partecipavano migliaia di giovani Siciliani in tutta la Sicilia. In prima linea ovviamente i giovani che avevano scelto di militare nell’EVIS (Esercito Volontario per L’Indipendenza della Sicilia) guidato, prima, da Antonio Canepa e, poi, da Concetto Gallo. E’ da dire che, a giudizio dei sicilianisti di tenace concetto ed anche a livello Internazionale, la “violazione” del “Pactum” suddetto, comporta, – com’è ben comprensibile, – responsabilità gravissime, persino dal punto di vista “Costituzionale”, oltre che dai punti di vista morali, politici e giudiziari. Tantoppiù che – (vorremmo ricordarlo per primi a noi stessi) – viviamo oggi in un momento storico, nel quale, – (soprattutto in Europa), – riprende vigore il “riconoscimento” del Diritto all’Autodeterminazione dei Popoli e delle Nazioni illegittimamente “abrogate” ed inglobati in stati dominanti” – conclude Scianò -.