Sgarbi pronto a lasciare, entro sabato la Sicilia avrà un nuovo assessore ai Beni culturali

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Entro sabato avremo il nuovo assessore ai Beni culturali, il nono in poco più di cinque anni. Dopo le pressanti richieste da parte dei parlamentari regionali del M5S l’assessore Vittorio Sgarbi verrà sostituito. La notizia del nuovo assessore ai Beni culturali è stata data oggi da Toto Cordaro alla conferenza dei capigruppo in risposta alla richiesta del M5S di calendarizzare la propria mozione di censura contro l’assessore.

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Cordaro – dicono i deputati Cancelleri e Zafarana del M5S – parlando a nome del presidente Musumeci ha detto testualmente che entro sabato sarà nominato il nuovo assessore alla Cultura: ne prendiamo atto e aspettiamo. Sarebbe una delle prime mosse azzeccate del presidente delle Regione”.

Secondo alcuni osservatori politici, il posto in giunta a Sgarbi sarebbe stato il “pegno” che ha dovuto “pagare” il presidente Nello Musumeci alla “minaccia” del critico d’arte di candidarsi alla presidenza della Regione col suo “Rinascimento”. Una mossa che secondo i sondaggisti avrebbe potuto portare a un risultato elettorale vicino al 5 per cento mettendo a repentaglio la vittoria di Musumeci. Sgarbi ha fatto il suo esordio non essendo presente il giorno in cui venne scattata la foto “ufficiale” della giunta (a causa di un aereo da prendere), assente anche in un’altra foto, sui Nebrodi, dove ritraeva la giunta in ritiro tra i boschi, per preparare la Finanziaria.

Reduce da una campagna elettorale per le Politiche un po’ sopra le righe, Sgarbi è destinato a lasciare la Sicilia, dopo pochi mesi di permanenza nella giunta regionale di centrodestra con la speranza che non salti la trattativa (portata avanti dal critico d’arte) con il mecenate disposto a investire su Selinunte.

Intanto, rimaniamo in attesa di sapere come saranno  riorganizzate le soprintendenze, come saranno strutturati i poli museali, quando sarà dato il via libera all’attuazione della legge sui parchi archeologici, quando saranno messi in rete i musei, magari attivando un sistema dei grandi musei con una propria autonomia finanziaria e gestionale. La Sicilia non po’ aspettare Godot.

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