XXIII Giornata della memoria di Libera: 21 marzo non solo a Catania, in ricordo di tutte le vittime

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Mentre a Catania oggi si celebra la XXIII “Giornata della memoria e dell’impegno in memoria delle vittime innocenti di tutte le mafie”, avendo deciso che quest’anno il comune etneo fosse la sede regionale per tutta la Sicilia, numerose piazze siciliane si apprestano a promuovere eventi che collegheranno contemporaneamente e idealmente tutte le piazze italiane.

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Terra. Solchi di verità e giustizia” è il titolo dell’edizione 2018 che, dal punto di vista nazionale, si svolgerà a Foggia e che, anche in sedi diverse da quella catanese, riuniranno quanti credono sia importante condividere gli ideali di legalità e giustizia che contraddistinguono da sempre l’associazione presieduta da Don Luigi Ciotti.

Numerose le iniziative che in ogni dove sono state organizzate per arrivare pronti a questo grande appuntamento. A Catania sono stati 7 gli incontri pubblici organizzati come parte dell’iniziativa “100 passi verso il 21 marzo”, che hanno trattato temi andati dalla questione palestinese ad Auschwitz, dalle attività di salvataggio in mare delle Ong fino all’incontro pubblico “La grande sete della Sicilia”.

Anche a Ragusa e nella sua provincia ci si è preparati con numerosi appuntamenti.  Per la “Giornata Internazionale della Donna”, per esempio, il presidio in formazione di Libera Modica ha promosso una giornata in  memoria di Lea Garofalo, uccisa dalla mafia, e di Saveria Antiochia, donna che ha lottato per la giustizia e la verità. Sempre nell’ambito dei “100 passi verso il 21 marzo” il ciclo di iniziative promosse in questa provincia ha visto il lento e progressivo coinvolgimento della popolazione locale e dei giovani con momenti dedicati alla memoria anche a Scicli.

Per la giornata del 20 marzo, poi,  il presidio di Ragusa ha organizzato un corteo cittadino, con gli studenti delle scuole superiori della città, per ricordare tutte le vittime delle mafie e per rinnovare, come ogni anno, il suo impegno e servizio sul territorio ibleo.

Momenti di riflessione e aggregazione volti a confluire nel 21 marzo, che a Catania vedrà arrivare circa 10mila persone, pronte a partecipare al corteo che partirà alle 9 da Piazza della Repubblica, guidato da 150 familiari delle vittime innocenti delle mafie, seguiti dalle autorità civili (sindaci dei comuni siciliani con gonfaloni), militari ed ecclesiastiche, insieme agli studenti di tutti gli ordini scolastici e universitari e dalle associazioni di volontariato provenienti da tutta la Sicilia. La lettura sarà effettuata in alternanza con l’interno del carcere, dove i nomi delle vittime saranno letti dai detenuti insieme a una delegazione di familiari di vittime della mafia e dagli operatori del carcere (direttrice, insegnanti, agenti di Polizia penitenziaria) e dalla cooperativa “Filodritto”, che opera dentro la casa circondariale. Un evento legato al progetto “Oltre il limite…”, portato avanti dal coordinamento catanese di Libera all’interno della Casa circondariale e presso l’IPM di Bicocca, dove da ottobre ad oggi si sono svolti diversi incontri con familiari di vittime innocenti delle mafie, oltre a uno specifico con Don Luigi Ciotti.

Dopo la lettura, collegamento in streaming, in diretta da Foggia, per trasmettere il discorso di Don Luigi Ciotti . Al termine della manifestazione mattutina, i familiari delle vittime della mafia saranno ospiti nel Palazzo degli Elefanti per un pranzo offerto da Libera e preparato dagli studenti dell’istituto alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania.

Nel pomeriggio dello stesso 21, dalle 15 alle 17, sono stati previsti 4 seminari aperti al pubblico: Minori dell’area penale e Terra e Solchi di verità e di giustizia presso il Palazzo della cultura; Giustizia sociale e povertà presso il Palazzo dei Chierici; Per una scuola che libera, alla scuola “Vespucci Capuana Pirandello”, in via De Nicola 1.

Ad anticipare la grande giornata, alle 19 di martedì 20 marzo presso la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, in  via Siena 1,  si terrà una veglia interconfessionale con i familiari delle vittime delle mafie provenienti da tutta la Sicilia, animata dai ragazzi dell’area penale esterna del progetto “Amunì” di Catania e Messina. Sono stati invitati i rappresentanti della Chiesa cattolica, della Chiesa Luterana, della Chiesa Valdese e Battista, l’Imam, i buddisti della Soka gakkai e gli Evangelisti.

 «Come ogni 21 marzo – afferma Gregorio Porcaro, coordinatore regionale di Libera Sicilia – ci ritroviamo per camminare insieme e ricordare a noi stessi da che parte stiamo. Per dirci che non siamo quelli che si lamentano del male, ma coloro i quali si rendono conto che bisogna agire per sconfiggerlo il male.  Visto il tema di questa edizione, parleremo anche di come abbiamo permesso la devastazione delle nostre terre, ma parleremo sempre di memoria e impegno, di vittime di mafia, vittime di caporalato, di terrorismo, delle vittime del dovere e di chi ha lottato per fare e avere giustizia».

Come Marielle Franco, barbaramente uccisa a Rio de Janeiro da due sicari insieme al suo autista, che verrà ricordata anche durante la Giornata della memoria e dell’impegno in memoria delle vittime innocenti di tutte le mafie.

«Persone il cui unico torto è stato quello di vedere la realtà con gli occhi di chi sta male e soffre. Saremo in tanti a Catania – prosegue Porcaro – , ma soprattutto ci saranno i ragazzi e le ragazze, la faccia bella di una Sicilia che vuole essere  la spina al fianco delle istituzioni che non fanno il loro dovere e alle quali chiedere non leggi spot ma politiche di prevenzione che parlino anche di lavoro. Noi siamo la democrazia che dobbiamo difendere. È ancora grande il dolore di chi ha perso un familiare, ancora vivo non solo per loro, memoria viva che rende vive le persone.  Insieme  a loro dobbiamo essere testimoni di quella speranza che ci tiene vivi. Non esiste un uomo, territorio o gruppo di persone che non abbia speranza. Ce lo ha insegnato chi è venuto prima di noi che, senza speranza, non ha senso vivere. Noi, adulti, educatori, genitori, non possiamo più permetterci di perdere la speranza. Lo dobbiamo ai nostri giovani e a chi verrà dopo di noi».

E, per chi non potrà essere a Catania, anche in altri comuni siciliani sono state previste iniziative che terranno desta l’attenzione su questa importante giornata.

Palermo, per esempio, saranno due i momenti importanti in programma. La giornata si aprirà alle 9 al Cinema Lux dove, in contemporanea a Foggia e a tutte le altre piazze italiane, dalle 11 alle 12, saranno letti i 980 nomi delle vittime innocenti delle mafie. Saranno presenti circa 400  studenti dei licei palermitani, coinvolti dall’assessore comunale alle Politiche Giovanili, Giovanna Marano, e delegazioni di universitari. Una mattinata, voluta dal Comune di Palermo, ricca di contenuti anche grazie alla presentazione del docu-film dell’Ansa “L’eredità di Falcone e Borsellino”, alla cui visione – insieme ai caporedattori della stessa agenzia giornalistica italiana –  saranno presenti pure le sorelle di Ninni Cassarà, poliziotto ucciso dalla mafia il 6  agosto 1985, e quelli di Calogero Di Bona, l’agente penitenziario ucciso il 28 agosto 1979, al quale è stata dedicata la targa apposta sulla facciata del carcere Ucciardone di Palermo. Insieme a Carmelo Pollichino e al referente di Libera Palermo, Calogero Ganci, interverranno le massime istituzioni cittadine.

Alle 15 ci si sposterà all’anfiteatro “Rocky Marciano” del quartiere Zen 2, dove ad accogliere la città ci saranno le associazioni “Bayty Baytik Onlus”, “Laboratorio Zen Insieme” e “Lievito Onlus”. Insieme ai bambini, con i quali Libera lavora da tempo, si leggeranno anche qui i nomi delle vittime innocenti di mafia.

San Giuseppe Jato, il 21 marzo si aprirà alle 10.30 con il ritrovo del corteo in Piazza Falcone e Borsellino, davanti alla targa dedicata al piccolo Giuseppe Di Matteo, per la piantumazione di un ulivo in memoria di tutte le persone vittime innocenti delle mafie. Alle 11.15 lo stesso corteo partirà alla volta di via Palermo, ritrovandosi alle 11.30 davanti al Monumento dei caduti di Portella della ginestra per la consueta lettura dei nomi.

Corleone stessa cosa. Scuole, cooperative di “Libera Terra”, associazioni del territorio, cittadini e familiari di vittime si daranno convegno in piazza Falcone e Borsellino animando una giornata organizzata anche su proposta del consiglio comunale. Saranno presenti Placido Rizzotto, nipote dell’omonimo sindacalista ucciso da cosa nostra il 10 marzo 1948, e Davide Triolo, figlio di Ugo, il giudice di pace, assassinato il 26 gennaio 1978. Solo da poco i suoi familiari hanno deciso di testimoniare il dolore di tale perdita.

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