Musumeci-Miccichè: il voto segreto va abolito. Fibrillazioni all’Ars
All’Assemblea regionale siciliana è tutto fermo. Infatti, la mancanza della maggioranza in Aula rende il cammino del governo pieno di ostacoli difficilmente superabili. Una “vecchia storia” già vista con i governi precedenti Lombardo (con le “geometrie variabili”) e Crocetta (detentore del record di assessori sostituiti nella sua giunta), sempre alle prese con precari equilibri e numeri d’Aula fluttuanti. Per superare questa situazione di stallo il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci e per il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè all’unisono pensano di eliminare il voto segreto per sterilizzare i franchi tiratori che a Sala D’Ercole non sono mai mancati e, soprattutto, in prospettiva, varare una nuova legge elettorale con un premio di maggioranza che possa assicurare la governabilità eliminando la “transumanza” da un gruppo ad un altro dei parlamentari, come è avvenuto nel corso della passata legislatura.
“E’ sotto gli occhi di tutti che il governo regionale non ha più una maggioranza. Musumeci venga all’Assemblea Regionale Siciliana per spiegare come intende uscire da questa paralisi istituzionale. Ci dica in sostanza con quali numeri vuol portare avanti le cose che aveva annunciato in campagna elettorale. Venga all’Ars prima della seduta d’aula di lunedì” – dichiara la capogruppo del Movimento 5 Stelle Valentina Zafarana – a margine della riunione dei capigruppo all’Assemblea Regionale Siciliana.
“Che all’Ars il presidente Musumeci non abbia più una maggioranza e sia costretto a procedere a colpi di rinvio – sottolinea Claudio Fava, deputato dei movimento 100Passi – è un fatto ormai acquisito. La prossima settimana capiremo se la sopravvivenza di questo governo sarà affidata (com’è accaduto in passato con Lombardo e Crocetta) a inciuci, salvataggi impropri ed accordi trasversali. Sarebbe umiliante per tutti: anzitutto per i siciliani”.
“Aboliamo il voto segreto all’Assemblea regionale siciliana. E’ una questione di etica, di trasparenza e di rispetto verso gli elettori”. Ha scritto Musumeci in una lettera inviata a Miccichè, mantenendo fede a un impegno già preannunciato alla vigilia delle elezioni.
“Sono assolutamente d’accordo col presidente Musumeci: il voto segreto è un cancro della democrazia, prova ne è che è stato abolito ovunque, tranne che in Sicilia”. Così ha risposto Miccichè, condividendo la sollecitazione del presidente della Regione di abolire il voto segreto a Sala d’Errcole.
“Sosterrò gli sforzi del presidente Musumeci in tal senso – ha concluso Miccichè – ma è importante che la maggioranza in Aula sia compatta e coesa. A tutte le forze politiche chiedo massimo impegno: ricordo loro che per fare una buona legge non basta solamente portarla in Aula ma approvarla”.
“Lo spettacolo a cui assistiamo in questi giorni all’Ars, pone in evidenza un tema quanto mai attuale: la maggioranza è in difficoltà perché le elezioni sono finite e serviva la coalizione di Musumeci per assicurarsi un posto in Parlamento per 5 anni – lo affermano in una nota Eduardo De Filippis, esponente del movimento Diventerà Bellissima e Domenico Bonanno, componente dell’assemblea regionale del movimento guidato dal Presidente della Regione.
“Coloro i quali in campagna elettorale giuravano fedeltà al candidato Presidente e alla coalizione, sono gli stessi che oggi presentano emendamenti e sub-emendamenti ad hoc e si allontanano dall’aula nei momenti chiave con il chiaro intento di mettere in difficoltà governo e maggioranza.
Il governo Musumeci, forte del sostegno e della fiducia dati dai Siciliani, non cede ai ricatti di quanti, eletti dietro i simboli Musumeci Presidente, sfruttano il voto segreto ed il regolamento d’aula per provare a mettere pressione all’esecutivo.
Il Presidente Musumeci è stato chiaro in campagna elettorale, ma anche dopo. Il governo non sarà ostaggio dei franchi tiratori, se non si fanno le riforme si va a casa tutti, il Presidente non si chiama più Crocetta, se ne facciano una ragione. In tal senso accogliamo con favore la proposta di eliminare il voto segreto.
Alla maggioranza – concludono – tocca indicare la strada per le riforme e l’attuazione del programma, le opposizioni si preoccupino di svolgere il loro ruolo nell’esclusivo interesse dei siciliani e non in favore di piccoli interessi di parte”.