Nasce “Avanguardia giovanile siciliana”, il nuovo movimento dei giovani “Siciliani liberi”
Nasce ‘Avanguardia giovanile siciliana’, il nuovo movimento giovanile dei ‘Siciliani liberi’, gli indipendentisti guidati dal segretario politico Ciro Lomonte (candidato a sindaco di Palermo nelle passate comunali), che in primavera terranno il primo congresso in Sicilia. Nel loro manifesto scritto nella pagina Fb anche in dialetto siciliano, i giovani indipendentisti richiamano le parole di Karl Marx: “Nessuno ha lottato in modo tanto indomabile per la propria emancipazione come la Sicilia e i siciliani. Così il suolo siciliano si è sempre dimostrato letale per gli oppressori e gli invasori, e i Vespri siciliani rimasero immortalati nella storia…”. “L’obiettivo – è scritto nel manifesto di Avanguardia – è di dare vita ad un movimento che, portando avanti le battaglie politiche e condividendo gli ideali del partito Siciliani Liberi contribuisca al risveglio della coscienza identitaria del popolo siciliano, puntando su iniziative dalla forte connotazione culturale e sociale. I giovani rappresentano la forza più adatta a portare avanti quella ‘ribellione della bellezza’ da cui può partire il riscatto completo della Sicilia”. Avanguardia sottolinea che “il movimento non si occuperà solamente di politica, ma avrà il compito di fare emergere interessi e competenze dei suoi giovani membri, stimolando e valorizzando le capacità di ognuno, dando la possibilità ai giovani di mettere alla prova le proprie abilità e conoscenze su un vasto panorama disciplinare”. Il movimento si prefigge il compito di raccogliere attivisti con una fascia di età tra i 16 e i 35 anni, siano iscritti o meno a “Siciliani Liberi”. “In questo modo possiamo entrare all’interno di scuole ed università, luoghi deputati alla formazione del cittadino e della classe dirigente”, si legge ancora nel manifesto. “È un percorso lungo ed impervio ma che dovrà essere affrontato tenendo in mente due motti: Antudo e Ad Maiora”, evidenziano i giovani indipendentisti. Antudo, il termine usato durante i Vespri siciliani (1282) come segno di riconoscimento e poi durante i moti del 1647 e 1820, quindi durante la rivolta antiborbonica del 1847 e durante il separatismo siciliano degli anni quaranta del XX secolo e ripreso negli anni successivi da diversi movimenti autonomistici e indipendentistici nell’isola.
Alla guida del movimento: Corinne Di Mulo, Laura Di Giacomo, Lello Quarta, Diego Messina e Angelo Priolo.
“Auguro una buona domenica a tutti i veri Patrioti, ma soprattutto a Voi, giovani indipendentisti di “Siciliani Liberi” di far rivivere i fasti della “Lega Giovanile Separatista” degli anni 40: siate sempre in prima linea nella lotta gandhiana, pacifica e non violenta per l’Indipendenza della nostra amata Sicilia. Giovani Patriote e Patrioti Siciliani, Voi non siete il futuro del nostro movimento politico: Voi ne dovete essere il presente, di oggi, di domani, di sempre per servire sempre con coraggio, umiltà e lealtà la grande Nazione Siciliana. ANTUDO sempre”! Questo è il messaggio scritto oggi da Roberto La Rosa (che è stato candidato alla presidenza della Regione siciliana dei Siciliani Liberi), sulla pagina Fb dei giovani indipendentisti.
“Negli ultimi diciotto mesi ho ricevuto molti messaggi sorprendenti e confortanti di questo genere: “Oggi compio 18 anni, da adesso posso votare per lei”. Lo scrive sulla pagina di Fb Ciro Lo Monte – che aggiunge: “I ragazzi di oggi avranno tante lacune nella loro educazione, a causa degli errori degli adulti. A causa di alcune sperimentazioni incoscienti del ’68, per esempio. Ma i giovani coltivano dentro di sé il fuoco degli ideali e cercano attorno a sé autenticità, spirito di sacrificio, creatività. A noi tocca essere alfieri di un vessillo, quello della libertà dei siciliani, pronti a passarlo in mano alla nuova generazione di ragazze e ragazzi coraggiosi, insofferenti nei confronti delle regole del gioco dei circoli segreti. Questi giovani hanno già cominciato ad organizzarsi nell’Avanguardia Giovanile Siciliana. Oltretutto i partiti italiani, in avanzato stato di decomposizione – conclude Lomonte, hanno una difficoltà macroscopica: lo scollamento con la società civile e la carenza assoluta di persone competenti nei diversi settori del lavoro. I nostri giovani, invece, sono studiosi e preparati. Questa è la migliore garanzia per il futuro”.