Elezioni, fibrillazioni nel centrodestra: Noi con l’Italia potrebbe correre da sola
In vista delle politiche del 4 marzo, la definizione del “puzzle” delle candidature, nel centrodestra sta creato qualche fibrillazione fra i componenti della coalizione. Infatti, secondo alcune indiscrezioni, a Forza Italia toccherebbe il 40%, alla Lega il 35, a FdI il 15 e a “Noi con l’Italia” il 10% dei collegi, concentrati soprattutto fra Sicilia, dove ha una buona base elettorale Saverio Romano (14%) e Puglia, bacino elettorale di Raffaele Fitto.
I collegi uninominale sono in totale 341 (232 per la Camera e 109 per il Senato). Di questi, stando alle indiscrezioni, Forza Italia ne dovrebbe avere 139, la Lega 135, Fratelli d’Italia 51 mentre Noi con l’Italia 16. Il calcolo è stato effettuato tenendo conto sia dei risultati delle ultime elezioni amministrative sia della media dei sondaggi più recenti.
Da qui il braccio di ferro fra la Meloni e i rappresentanti di Noi con l’Italia che si sentono penalizzati per l’esiguo numero di collegi a disposizione dei rappresentanti dello scudo crociato. Infatti, mentre proseguono i lavori di organizzazione di Noi con l’Italia-Udc in vista delle prossime elezioni politiche e regionali con Lorenzo Cesa futuro presidente del partito e Raffaele Fitto a capo della forza politica, la nuova formazione centrista che ambirebbe a conquistare il 6%, potrebbe correre da sola.
L’attrito è scaturito perché sono stati assegnati solo 16 collegi uninominali “blindati” ai centristi e 51 alla formazione di Giorgia Meloni. Una ripartizione ritenuta iniqua per i moderati di Noi con l’Italia che stanno pensando concretamente di correre da soli con la speranza di ottenere più seggi.
“Nei mesi scorsi siamo stati chiamati dal leader della coalizione di centrodestra, presidente Silvio Berlusconi, a costituire una formazione cattolica e liberale in grado di dare più forza alla proposta politica del centrodestra” – sottolineano in una nota congiunta Lorenzo Cesa e Raffaele Fitto -. “Su questa iniziativa abbiamo registrato adesioni ed entusiasmo diffusi, già evidenziati dai sondaggi d’opinione, tali da poter affermare che la nostra forza è indispensabile a fare prevalere la coalizione in numerosi collegi e assicurare al centrodestra il governo del Paese. Per raggiungere questo traguardo è necessario che ogni proposta politica abbia pari dignità, sia per i contenuti programmatici sia per i criteri di rappresentanza. Solo così le differenze tra le quattro liste potranno divenire elemento di ricchezza condivisa e non una insopportabile debolezza di tutta la coalizione”. “E’ difficile capire come Lega e Fratelli d’Italia – concludono – non prendano atto di questa evidenza mettendo a repentaglio la maggioranza assoluta del centrodestra. Questo è quanto abbiamo rappresentato questa mattina durante un incontro che si è svolto con il presidente Berlusconi”.
Comunque, sono in molti già al lavoro per cercare di trovare un punto di mediazione poiché se dovesse materializzarsi lo strappo le ripercussioni potrebbero essere pesanti, a tal punto, da compromettere la potenziale vittoria che alcuni sondaggi attribuiscono al centrodestra.