Stipendi Ars, il centrodestra compatto difende Miccichè, l’assessore Figuccia lascia la giunta Musumeci
Se il precedente presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta detiene il record poco invidiabile del numero di assessori nominati nel corso del suo governo, il neo presidente Nello Musumeci potrebbe passare alla storia per la rapida sostituzione di un assessore in carica da quattro settimane, ovvero da quando è stata presentata la nuova giunta regionale. Infatti, le fibrillazioni all’interno della maggioranza, nei giorni scorsi, tra l’assessore all’Energia e rifiuti Vincenzo Figuccia e il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè ha prodotto le dimissioni dell’assessore in quota Udc ma che vanta anche un passato in Forza Italia.
“Oggi più che mai – scrive in una nota Figuccia – sento di essere un uomo libero e da tale condizione continuo a portare avanti le mie idee, rimanendo fedele al mandato degli elettori che mi hanno votato per tutelare la posizione dei cittadini, di chi soffre, di chi vive una condizione di difficoltà economica e di chi è lontano dai palazzi dorati. La mia maggioranza è la gente che ha creduto in un’azione di cambiamento e di discontinuità. Ci sono tante aspettative verso questo governo, che sono certo non verranno disattese, ma non posso non tenere conto degli accadimenti politici, consumatisi nelle ultime ventiquattro ore, che ledono la dignità dei cittadini siciliani, consegnano un’immagine inopportuna e distorta e che rendono impossibile la prosecuzione del mandato di assessore all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, conferitomi dal presidente Nello Musumeci”.
Facciamo un passo indietro per capire come si è arrivati a questo epilogo. Tutto è nato quando Figuccia senza usare eufemismi ha attaccato Miccichè evidenziando che “la maggioranza ha sbagliato a votarlo perché le sue parole sugli stipendi d’oro offendono chi non riesce ad arrivare a fine mese”. Una dichiarazione al vetriolo che ha rischiato di compromettere i rapporti dell’Udc con il resto della maggioranza che sostiene Musumeci. Ad evitare che le cose degenerassero ci ha pensato il Commissario dello scudocrociato Pippo Naro che ha subito tacciato le parole dell’assessore come inopportune e ribadito che si tratta di una posizione personale che non rispecchia il pensiero del suo partito, l’Udc (di fatto scaricando Figuccia). All’inizio della polemica il presidente Musumeci, aveva invitato i suoi assessori a “lavorare e tacere”.
Miccichè è rimasto in silenzio ma è intervenuto Francesco Scoma vice commissario di Forza Italia in Sicilia che ha chiesto la sostituzione in giunta di Figuccia dubitando sulle sue capacità a ricoprire una carica “per la quale probabilmente non è né pronto né adatto”.
Sulla vicenda è intervenuto anche Saverio Romano vice presidente di “Noi con l’Italia”: “Ingenerosi e strumentali gli attacchi al presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè che può contare sul nostro sostegno. Mi chiedo quale sia il vero motivo di questo attacco politico senza un reale contenuto a pochi giorni dalla sua elezione e a quali logiche risponda il tentativo di incendiare l’inizio della legislatura. So solo che serve compattezza, buon senso e lealtà politica se si vogliono raggiungere i traguardi e gli obiettivi di cui la Sicilia ha bisogno. Non lavoriamo per il re di Prussia ma per il bene della Sicilia e per il suo riscatto sociale ed economico”.
Comunque, Figuccia, probabilmente anticipando le mosse di Musumeci, ha colto l’occasione per uscire in modo “nobile” dallo spinoso ruolo di assessore regionale ai Rifiuti (ambiva all’assessorato alla Famiglia) poiché il mal di pancia l’aveva manifestato già in precedenza.
A marzo si vota per le Politiche e la vociferata candidatura al Senato in quota Udc del padre Angelo (ex consigliere comunale a Sala delle Lapidi), dopo quello che è successo, potrebbe essere messa in discussione.