Associazione Flavio Beninati, domani a Palermo, la presentazione della nuova collana “Quadrifogli”

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Entra nel vivo “Natale fuori dal comune 2017 – Arte e libri”, il ciclo di iniziative autoprodotte e autofinanziate, promosse in occasione delle festività natalizie dall’Associazione Flavio Beninati, presieduta da Carla Garofalo.

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Domani, giovedì 21 dicembre, alle 18, si presenta la nuova collana editoriale “Quadrifogli”, edita dalla stessa associazione Flavio Beninati insieme alla casa editrice Qanat, e i due libri che la inaugurano “Da qui si vede il mare” di Enrichetta Palmeri e “L’estate del dito rubato” di Dante Martino. Con Beatrice Agnello. Letture di Stefania Blandeburgo. Ingresso libero. 

La memoria e l’immaginazione si trasformano in parole di carta. Dai laboratori di scrittura creativa concepiti come una palestra per l’anima e per la mente organizzati dall’Associazione Flavio Beninati e condotti da Beatrice Agnello, nasce Quadrifogli’’ *, in sinergia con la casa editrice Qanat, per cristallizzare momenti creativi particolarmente felici. Rafforza questa esperienza editoriale la profonda amicizia fra Toni Saetta e Carla Garofalo, uniti dal comune sentimento della scrittura e dell’arte come impulso vitale. Completano l’armonia del sodalizio le atmosfere oniriche dei lavori di Manfredi Beninati che firma le copertine della collana.

I quadrifogli sono portafortuna: ci sono i quadri di Manfredi Beninati e i fogli scritti dagli autori prescelti, che nascono in un campo (i laboratori) pieno di vegetazione, in cui anche i trifogli (gli altri testi prodotti) sono pur sempre creature, nate dalla passione per la scrittura.

 “Da qui si vede il mare” di Enrichetta Palmeri: c’è una piccola piazza a Palermo, città luminosa e brutale. Si trova nel centro storico, ha un solo ingresso, come un punto di arrivo. La vicinanza del mare lascia intera la speranza di volare via come i gabbiani che disegnano il cielo.

Olga, benestante, inquieta e sensibile alla bellezza, sente che vivere lì l’aiuterà a trovare la sicurezza e la serenità di cui ha bisogno. Gina è una donna della Palermo popolare, ha sempre vissuto di espedienti ed è piena di una vitalità che le ha consentito di attraversare un’esistenza durissima. Accoglie Olga con l’entusiasmo e la spavalderia della padrona di casa. Le due donne hanno temperamenti opposti, ma fra loro nasce uno strano rapporto, forse anche perché, a cercare bene, tutte e due hanno un passato di violenza e sopraffazione. Olga ha conosciuto la violenza celata e ben nascosta dal benessere. Gina ha vissuto nella brutalità e nel degrado della piccola criminalità. Il loro incontro, pieno di rifiuti e di fascinazione, le accompagna a dare una svolta alle loro vite. Due svolte ben diverse, sorprendenti.

“L’estate del dito rubato” di Dante Martino: Marco ha vent’anni, la sua ragazza lo ha lasciato da poco, ma per fortuna è estate e, come tutti gli anni, da Palermo, dove studia Giurisprudenza, si trasferisce con la famiglia nella casa di vacanza, in un paesino della costa sud della Sicilia.

Qui incontra gli amici di sempre, a cui si unisce una nuova ragazza, Daniela, carina, riservata e molto fidanzata. Le giornate trascorrono fra belle nuotate e bei tramonti, appuntamenti al caffè, discoteca, serate in spiaggia a bere, cantare e fumare, timidi approcci, qualche carezza nel buio.

Ma un giorno il paese è scosso da un evento clamoroso: il furto delle reliquie del patrono, San Subasio, dotate di poteri miracolosi. Marco s’incuriosisce e riesce a coinvolgere Daniela in un’indagine, che li porterà a un bunker della seconda guerra mondiale, a eventi collegati allo sbarco angloamericano e a un piccolo tesoro. Quell’estate, di certo, lascerà il segno, come solo a vent’anni accade.

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