Bilancio del Comune di Ustica: il Tar rigetta il ricorso presentato dall’opposizione. Il Sindaco Attilio Licciardi esprime soddisfazione
Il Tar Palermo ha rigettato la sospensiva sul ricorso proposto da tre consiglieri comunali di opposizione contro la delibera che aveva approvato il bilancio di previsione 2016. Il Sindaco di Ustica Attilio Licciardi esprime soddisfazione: “Proprio mentre l’Amministrazione sta cercando di mettere in sicurezza i conti dell’Ente e giungere all’approvazione del piano di riequilibrio, l’iniziativa giudiziaria della minoranza puntava solo a scardinare gli sforzi compiuti nell’interesse della collettività senza offrire alcuna prospettiva alternativa”. I Consiglieri Comunali Francesco D’Arca, Carmela Caserta e Felice Caminita, rappresentati e difesi dagli avvocati Giuseppe Coppola e Fabrizio Meli avevano proposto ricorso per chiedere l’annullamento della Delibera Consiliare avente oggetto l’approvazione del bilancio di previsione 2016-2018. “Constato – prosegue il Sindaco Licciardi – che l’opposizione di centrodestra prende un’altra cantonata, e dopo avere imbastito una intensa campagna di stampa si trova con un pugno di mosche in mano. L’ordinanza del Tar riconosce che appare prevalente l’interesse dell’Ente Locale e ringrazio i Consiglieri di maggioranza di “Ustica Democratica” per avere difeso l’Ente e gli usticesi da una iniziativa puramente distruttiva del centrodestra. Il mio apprezzamento va anche all’avv. Vittorio Fiasconaro che, nel difendere il Comune, è riuscito a dimostrare la sostanza della questione al di là di meri cavilli formali. Ancora una volta, – conclude il Sindaco Licciardi – cosi come era avvenuto sull’appalto sui trasporti marittimi, prevale il senso di responsabilità, la tutela dell’interesse pubblico e la difesa delle istituzioni dimostrati dall’Amministrazione Comunale di Ustica”.
Essendo stati chiamati in causa il gruppo di Minoranza dell’Amministrazione del Comune di Ustica,le invio un commento a questo articolo di Licciardi,sperando ci si dia l’opportunità di replica, grazie
Carmela Caserta Gruppo Minoranza L’ISOLA
Leggo che, con ritrovato vigore, il Sindaco di Ustica, Dott. Attilio Licciardi, dall’isola d’Elba inonda i siti giornalistici di trionfali personali vittorie che, sinceramente, trovo difficili da intuire e condividere.
Per tale motivo ed anche perché sono stato personalmente chiamato in causa, ritengo doveroso, oltre che opportuno, fare alcune precisazioni utili sia al Sig. Sindaco che a tutti coloro i quali abbiano voglia di interessarsi del proprio destino di cittadini di Ustica.
Veniamo accusati dal novello Robespierre (per la similitudine consultare Wikipedia) di avere cercato di causare il dissesto del Comune di Ustica solo perché abbiamo ritenuto doveroso fare valere le prerogative (peraltro poche) che la legge riconosce ai consiglieri di minoranza al fine di potere svolgere le funzioni loro delegate dai cittadini che li hanno eletti.
E proprio per scrivere la parola fine alle menzogne raccontate dal Sig. Sindaco è bene che si sappia che il Comune di Ustica ha con propria deliberazione dichiarato lo stato di dissesto. E siccome tale affermazione, fatta da me, potrebbe essere negata, invito tutti a leggere quello che riporta il MEF (Ministero della Economia e Finanza) relativamente ai coefficienti da applicare per il pagamento di IMU TARI e TASI nel Comune di Ustica. Per agevolare gli interessati mi permetto di riportare quanto pubblicato sul sito.
Delibere di approvazione delle aliquote
Num. documento Data documento Data pubblicazione Tipo tributo Note Documento
11 29-03-2017 10-04-2017 IMU+TARI+TASI comune con delibera di dissesto 4719_DIMUNIC-19pa17l519d.pdf
Come tutti potranno vedere alla voce “note” è riportato: ” comune con delibera di dissesto“, a riprova del fatto che, per propria attestazione, il Comune di Ustica ha dichiarato lo stato di dissesto.
Cosa avremmo voluto o potuto determinare, con il nostro ricorso, se già il Comune ha dichiarato con propria deliberazione, lo stato di dissesto?
Niente di più e niente di meno di quello che già è, con l’aggravante dell’inerzia e dell’incapacità di chi, ancora per poco, ha la responsabilità di amministrare.
Avrei voglia di spiegare le ragioni e le motivazioni per cui abbiamo impugnato la delibera incriminata, adottata in palese violazione di legge, ma quando c’è chi usa i valori della democrazia come un gabinetto, utile solo ai propri bisogni, non vale la pena perdere tempo e sprecare parole che non possono essere comprese, perché assenti dal vocabolario culturale di una certa ideologia dura a morire.
Rimane la soddisfazione di apprendere che con il nostro ricorso abbiamo riportato alla vita politica chi si era rifugiato in esilio, con la speranza che ritorni ad occuparsi anche dei problemi dei cittadini che lo hanno eletto Sindaco, ma non Deputato.
Francesco D’Arca