Relazioni internazionali. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando incontra delegazione maltese
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha ricevuto oggi pomeriggio presso la sede di rappresentanza di Villa Niscemi una delegazione della Repubblica di Malta, composta da S.E. Vanessa Frazier, ambasciatrice in Italia della Repubblica di Malta, Deo Debattista, Parliamentary Secretary della Repubblica di Malta con delega alla Sanità e all’Igiene Pubblica, Olaf McKay, capo gabinetto, Leanne Burnell, ufficiale nel Gabinetto del SS su Cultura e Valletta 2018, Kelly Peplow, portavoce. La delegazione è in visita a Palermo per definire un gemellaggio culturale che, per il 2018, vedrà Palermo Capitale italiana della Cultura e La Valletta Capitale Europea della Cultura. All’incontro era presente anche il consigliere comunale Giulio Cusumano.
“L’incontro con il rappresentante del Governo maltese per la cultura, insieme con l’ambasciatrice in Italia di Malta e con alcuni operatori economici della nostra città e maltesi, è stato un’occasione per confermare un percorso già avviato di scambio di esperienze artistiche, turistiche e imprenditoriali che troveranno la loro concretizzazione, a Palermo, con ‘Casa Malta’, una settimana di iniziative che vedranno la presenza continua di operatori, imprenditori e artisti palermitani, invitati dal Governo maltese, per far conoscere loro il programma di La Valletta 2018. Tra le attività oggi ribadite – ha continuato Orlando – c’è anche lo scambio di giovani artisti maltesi e siciliani, grazie all’impegno del direttore dell’Accademia delle Belle Arti, Mario Zito, secondo un modello che già opera fra artisti palermitani, di Dusseldorf, britannici, come di tante altre città del mondo”.
Il sindaco, nell’accogliere i rappresentanti maltesi, ha infine ribadito “l’impegno di Palermo ad essere sempre più città dell’accoglienza, convenendo insieme con la delegazione sulla visione del Mediterraneo come un ‘continente liquido’ che abbia una sua identità plurale e che faccia del dialogo, della pace e del rispetto dei diritti umani il proprio aspetto distintivo”.