Berlusconi a Palermo: “Non date la Sicilia ai 5 stelle, chi li vota non ragiona”

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“Chi vota il M5S è una persona che non ragiona, che non ha testa. Non riesco a immaginare che voi mettiate una Sicilia solida nelle loro mani”. Lo ha dichiarato Silvio Berlusconi, a Palermo, nel corso della convention Fi al Teatro Politeama a sostegno del candidato alla presidenza della Regione siciliana Nello Musumeci, invitando “chi non vota perché disgustato o deluso, a farlo nell’interesse della Sicilia”.

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In una location gremita di sostenitori e simpatizzanti, l’inno di Forza Italia, ha introdotto l’ingresso di Berlusconi accolto dall’espressione: “Presidente i siciliani ti adorano”, del coordinatore regionale degli Azzurri Gianfranco Miccichè.

Nelle prime file siedono, fra gli altri, Francesca Pascale, Gaetano Armao, la portavoce di Forza Italia in Sicilia Gabriella Giammanco, l’ex Presidente del Senato Renato Schifani, il senatore Antonio D’Alì, i parlamentari nazionali Stefania Prestigiacomo, Francesco Scoma e alcuni candidati all’Assemblea regionale siciliana.

Berlusconi, nel corso del suo intervento, parla in un’ottica già proiettata alla sfida delle elezioni politiche: il pericolo di una guerra nucleare, il problema dell’immigrazione di massa, l’introduzione del vincolo di mandato, (per bloccare i cambi di casacca in Parlamento), meno vincoli dall’Ue, meno tasse e meno Stato con l’introduzione della flat tax, praticata in 60 paesi del mondo, la separazione delle carriere dei giudici.

Il suo intervento sembra maggiormente proiettato sulle prossime elezioni nazionali anche se il leader di Forza Italia non usa eufemismi quando parla dei numeri del dopo Crocetta definiti “un disastro”. “L’Isola è al 237esimo posto su 263 regioni in Europa per competitività. Questa è l’eredità che ha lasciato il governo Crocetta che ha derubato il vostro futuro”. Sugli impresentabili è lapidario: “Siamo in un sistema democratico, se non vi piacciono non votateli”.

Molto acclamato Vittorio Sgarbi,  il critico d’arte (ex sindaco di Niscemi) che entrerà nel governo di Nello Musumeci in caso di vittoria del centrodestra in Sicilia. La fine della kermesse ha visto sul palco le contemporanee presenze di Musumeci, Miccichè e Armao come a voler sottolineare una ritrovata compattezza dopo qualche fibrillazione interna.

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