L’anniversario della nascita del Pd trasformato in una giornata di lutto
Sono passati dieci anni dalla nascita del Pd con il primo segretario, Walter Veltroni ma a soffiare sulle candeline non ci sono gran parte dei protagonisti che contribuirono a farlo nascere. Un anniversario trasformato più che in una festa in una giornata di lutto. Un compleanno che non vede tra i presenti i padri nobili del Partito democratico. Evidentemente qualcosa è mutato, nel corso degli anni, dentro il centrosinistra italiano poiché solo un terzo del comitato costituente condivide ancora questo percorso. Tra i fondatori del Pd troviamo i suoi più feroci critici di oggi, riuniti in “Mdp-Articolo Uno”, da Pier Luigi Bersani a Massimo D’Alema, da Vasco Errani a Maurizio Migliavacca.
Al Teatro Eliseo, a Roma per l’anniversario della nascita del Pd non si sono visti Romano Prodi e Arturo Parisi che di quel progetto furono inventori e pionieri. Assenti Andrea Orlando, ministro della Giustizia, Michele Emiliano, governatore della Puglia, Gianni Cuperlo, già presidente per poco più di un mese nel 2014 del Pd. I peones Mario Barbi, Paola Caporossi, Letizia De Torre se ne sono andati. Sono usciti anche Francesco Rutelli, Agazio Loiero, Linda Lanzillotta e Sergio Cofferati (Sinistra Italiana), Vilma Mazzocco (“Centro Democratico”), Ottaviano Del Turco (ex presidente dell’Abruzzo), Leonardo Domenici (ex sindaco di Firenze) e Rosa Russo Iervolino (ex sindaco di Napoli). Gad Lerner ha preso poche settimane fa le distanze dal Pd sullo Ius Soli. Marco Follini ha abbandonato il Pd nel 2013, non riconoscendosi nelle politiche del socialismo europeo portate avanti a Bruxelles dal partito. Le grandi innovazioni organizzative promesse sono rimaste sulla carta. E la “nuova politica” promessa dai quarantenni che si erano schierati con Renzi ha partorito accordi con Angelino Alfano e Denis Verdini. Lo slogan del primo Ulivo era: “Uniti per unire”. Oggi, bisogna constatare che il Pd è la forza che divide il centrosinistra.