“Blue Sea Land”, cala il sipario sulla VI edizione con un bilancio positivo: migliaia di visitatori e numerosi workshop
Cala il sipario su “Blue Sea Land”, l’Expo dei Cluster del Mediterraneo, dell’Africa e del Medioriente, giunto alla VI edizione, ha registrato un bilancio positivo: oltre 100 mila presenze, 600 imprenditori, 1.200 incontri be to be e 50 delegazioni straniere. Inoltre, Blue Sea Land ha coinvolto 600 ragazzi delle scuole che hanno lavorato per costruire Blue Sea Land che ha portato migliaia di cittadini e visitatori a percorrere le strade del centro storico mazarese, l’antica casbah, ove da secoli convivono popoli, religioni, culture diverse, simbolo dell’accoglienza e della multiculturalità, e a potere apprezzare le specialità, le eccellenze, prodotti della terra e del mare. Oltre a rappresentare un laboratorio di diplomazia economica, sociale, scientifica e culturale, Blue Sea Land rappresenta un laboratorio di diplomazia enogastronomica, un importante strumento di dialogo attraverso i sapori ed i saperi dei territori del Mediterraneo, Africa e Medioriente.
“Il tema di questa edizione di Blu Sea Land – evidenzia – Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu – è stato l’economia circolare, cioè un modello basato sulla rigenerazione delle risorse naturali. Se vogliamo superare i nodi attuali legati alla convivenza tra le sponde del Mediterraneo e l’Africa dobbiamo abbandonare le politiche di “mordi e fuggi” sino ad oggi adottate: il modello produttivo dei distretti che aggregano le piccole imprese italiane, sperimentato a Mazara del Vallo, è l’unica soluzione praticabile, già testata in tutta Italia dove le piccole realtà da sole non potrebbero affrontare i mercati e l‘innovazione tecnologica se non in una ottica di cluster. Andare in Africa e portare il nostro know how non è neo colonialismo ma proposta di sviluppo sostenibile nel rispetto delle culture e realtà altrui”.