Fibrillazioni leghiste, a Palermo resa dei conti nei salviniani
All’interno della Lega erano in molti a considerarla una tregua armata quella che vedeva da una parte Alessandro Pagano e dall’altra Francesco Vozza. Il primo, segretario regionale della Sicilia occidentale di “Noi con Salvini”, ex assessore regionale forzista poi passato nelle file di Alfano mentre il secondo, giovane esponente della destra palermitana e referente cittadino della Lega. Le prime scintille nei mesi antecedenti alle amministrative di Palermo che videro la nomina dell’ex parlamentare regionale Salvino Caputo (ex An) a coordinatore provinciale dei salviniani, nomina, fatta da Pagano, aspramente contestata da Vozza fino ad arrivare oggi all’annuncio su Facebook di Vozza che “lascia la politica attiva”. Nel mezzo un documento che ha definito “un flop il risultato della lista a Palermo, nemmeno il 3% ottenuto con tre simboli insieme”.
Leggendo a ritroso alcuni post scritti da Vozza i segnali di una rottura c’erano tutti. “Il nostro candidato alla presidenza della Regione siciliana lo decide Matteo Salvini. E fino ad ora non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione in merito. Non penso ci sia altro da aggiungere” – scriveva alcuni giorni fa Vozza sul social rincarando la dose: “Trescare con un candidato presidente per impedire la presentazione della propria lista alle regionali, al fine di ottenere vantaggi esclusivamente personali, è un vero e proprio tradimento politico”.
Certamente Pagano non poteva fare la figura del “punching ball” ed incassare colpi a ripetizione senza reagire e con una mossa fulminea dopo avere incassato le critiche, ha dato il “benservito” a Vozza che qualche errore, strada facendo, forse l’ha commesso.
Grande amarezza per il giovane Vozza quando scrive: “Siamo arrivati alla conclusione, cari amici: l’On. #Pagano (ex #NCD), con un atto illegittimo, senza seguire alcuna procedura del regolamento interno del movimento, ha estromesso me e tutti i militanti salviniani dal coordinamento di Noi con Salvini a Palermo”. “A nulla è valso l’aver combattuto per tre anni in città, l’aver organizzato manifestazioni, conferenze, gazebo, trasferte, l’aver avuto il privilegio di scrivere per “Il Populista”. A nulla è valso nemmeno l’essere stato il candidato più votato in assoluto della lista sovranista a Palermo (506 voti)”. “Non ho rimpianti né recriminazioni, ma solo tanto orgoglio per essere stato protagonista, insieme a innumerevoli altri militanti, di questa straordinaria avventura politica. Sarò sempre e comunque a disposizione del Capitano, qualunque cosa accada. Ma per adesso lascio la politica attiva. A testa alta, con onore”.
L’ultimo post di Vozza avverte che la giornata di formazione politica, prevista per questo sabato a Palermo alla presenza di Siri e Attaguile, è stata annullata”.