Lavoro, Bellanova: “Con Jobs Act cancellate dimissioni in bianco”

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Il viceministro dello Sviluppo economico Teresa Bellanova

 “Le donne sono portatrici di innovazione, di competenze, di talenti speciali, dei quali il mondo del lavoro, il nostro tessuto produttivo, il Paese nella sua interezza non può privarsi; e che la maternità, la nascita di un figlio sono una ricchezza, un fatto privato, sì, una scelta personale e di coppia ma allo stesso tempo un patrimonio prezioso per la comunità, che può crescere più solidale, coesa, attenta allo sviluppo collettivo e non solo a quello individuale. È per questo che nel Jobs act c’è un capitolo, quello dedicato alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, dove abbiamo messo nero su bianco quanto in questi anni le donne, ci hanno chiesto a gran voce: tenere insieme il diritto a percorsi lavorativi dignitosi soddisfacenti, con l’opportunità di crescere insieme alla propria famiglia e ai propri figli”. Lo ha detto il viceministro  dello Sviluppo economico Teresa Bellanova, a Palermo, al convegno “Donne Forti per una Europa Forte – Road Map Europea dell’agenda 2030”, organizzato dalla Fondazione Friedrich-Ebert, che per celebrare la decennale collaborazione tra i democratici europei di Italia, Germania, Austria e Svizzera ha scelto la capitale italiana della Cultura nel 2018, come meta per discutere dei  temi legati alle politiche di genere nell’Ue a 28. Il Governo ha fatto degli interventi importanti a tutela delle donna, uno dei quali cancella la pratica odiosa delle dimissioni in bianco – ha aggiunto -. E i dati ci dicono si registra un calo pari a 120 mila dimissioni. E questo significa avere tolto alle azienda la possibilità di usare il foglio bianco, una scelta di coraggio e molto utile per le donne”. “Siamo intervenuti anche potenziando gli strumenti della conciliazione – ha osservato – perché non basta fare entrare le donne nel mondo del lavoro. Bisogna dare strumenti affinché ci restino”. “Dobbiamo sempre più lavorare perché il mondo dell’impresa colga l’occasione di tenere le donne in azienda – ha concluso – Le donne sono spesso quelle più acculturate che si laureano in tempi più brevi e se non le portiamo nel mondo del lavoro perdiamo una grande occasione”.

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