Danneggiata stele dedicata al giudice Livatino. Libera Agrigento: “Atto che denota le debolezza di chi lo compie”

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Dopo l’incursione nella scuola “Giovanni Falcone”, allo Zen di Palermo, nella quale sono stati staccati la testa e una parte del busto della statua del giudice Giovanni Falcone, ecco un altro raid vandalico, questa volta ad Agrigento, contro la stele dedicata al giudice Rosario Livatino.

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Indignati in tanti, ancora una volta offesi da un atto che colpisce simboli della lotta contro la mafia. A maggior ragione, poi, in quanto a ridosso della ricorrenza odierna, quando si commemorano i caduti nella strage di via D’Amelio.

“Condanniamo il vile gesto compiuto contro la lapide dedicata al giudice Livatino – scrivono da Libera Agrigento, presidio che comprende anche il “Vincenzo Mulè” di Raffadali e il “Graziella Campagna” di Santa Elisabetta -.  Mortificare i simboli della memoria denota il disprezzo per il sacrificio di chi ha dato la vita per la nostra libertà ma, nel contempo, anche e soprattutto la debolezza di chi si rende autore di gesti così bassi”.

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