A Gangi l’ultimo artigiano orafo delle Madonie

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Fabio Ballistreri

Dagli argentieri Marco Li Puma e Gregorio Balsano (scoperti da Maria Accascina) attivi nelle Petralie fino al XVIII secolo sino all’ultimo artigiano orafo delle Madonie in attività.

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A Gangi, tra estro e raffinatezza, vive uno degli ultimi “maestri” dell’oro ma anche restauratore di strumenti musicali in ottone. Fabio Ballistreri, 44 anni, è un artigiano alla vecchia maniera, utilizza cuneo e martello per modellare i suoi gioielli che sono veri e propri capolavori, espressione artistica di un equilibrio perfetto di estetica. Custode di una delle tecniche più antiche di lavorazione dei metalli preziosi, acquisita in 28 anni trascorsi in bottega, realizza pezzi unici che sono sbarcati e apprezzati alla fiera internazionale di settore denominata Agent321 che si è svolta, nelle scorse settimane, a Roma.

L’equilibrio del bello e l’essenzialità della sua arte gli hanno permesso di realizzare la corona in argento della statua dell’Assunta, opera scolpita nel 1758 dal napoletano Lorenzo Cerasuolo, e oggi custodita nella chiesa madre di Gangi, ma anche di restaurarne l’antico stellario con inserti in oro.

Ancora oggi migliore strumento di conservazione e comunicazione della memoria storica-culturale, sono gli ori e gli argenti custoditi in chiese e musei delle Madonie, che tracciano una realtà antropologica contemporanea fatta di differenze culturali, sociali ma proiettano anche una possibile integrazione tra i popoli, difatti grazie alle pietre preziose in esse incastonate è possibile stabilire i rapporti commerciali che queste zone dell’interno avevano con altre popolazioni.

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