Ars, i deputati del gruppo Alternativa popolare hanno presentato un disegno di legge da 20 milioni di euro su “Fondo unico per il ristoro dei danni provocati dagli incendi in Sicilia”
Un fondo pari a 20 milioni di euro per il ristoro dei danni provocati dagli incendi che hanno colpito nei giorni vaste aree della Sicilia. E’ il disegno di legge presentato dai deputati del gruppo Alternativa Popolare all’Ars, su iniziativa dell’onorevole Vincenzo Vinciullo.
Il disegno di legge, istituito nel territorio della Regione Siciliana, presentato dai deputati Vincenzo Vinciullo, Antonino D’Asero, Vincenzo Fontana, Pietro Alongi, Giuseppe Di Maggio, Antonino Germanà, Giovanni Lo Sciuto sarà gestito dalla Protezione Civile Regionale, con le sue diramazioni provinciali ed opera per il risarcimento dei danni subiti in occasione di incendi gravi ed a seguito della dichiarazione dello stato di calamità naturale da parte della Giunta Regionale e/o della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Sono ammessi al rimborso tutte le spese sostenute per riparare i danni provocati dalle fiamme, con le seguenti priorità: abitazioni di residenza; stalle, comprensivo del valore degli animali deceduti nell’incendio e dell’acquisto del foraggio; magazzini agricoli per il ricovero di mezzi, ivi compresi quelli rimasti coinvolti; ripiantumazione delle piante coinvolte nell’incendio; linee elettriche, idriche, pozzi, impianti fotovoltaici ed eolici destinati al funzionamento dell’allevamento o dell’azienda agricola.
“Si tratta di un fondo, oltre che per i cittadini che hanno subito danni ingenti alle proprie abitazioni, a tutela degli agricoltori e degli allevatori – ha affermato Vincenzo Vinciullo nel corso della conferenza stampa svoltasi questa mattina nella sala Palumbo dell’Ars -. Rivolgo un appello a tutte le forze politiche affinché questo disegno di legge aiuterà le nostre aziende agricole che non possono essere solo una “partita iva”, ma devono rinascere e riprendere in tempi brevissimi le loro attività. Il governo deve intervenire, in tempi brevi, a tutela di questa categoria, non si può alimentare un altro bacino di disoccupati – ha aggiunto il presidente della Commissione Bilancio all’Ars -. Il disegno di legge ha un unico obiettivo: dare speranza e dignità a decine di famiglie che sono rimaste senza lavoro, senza stalle, senza case e senza sogni, i sogni di una vita fatta di duro lavoro ma anche di importanti risultati che avevano visto crescere la nostra zootecnica. Su questa vicenda, inoltre, devono intervenire le Forze dell’Ordine che devono dare risposte certe alle azioni criminali: serve un aumento delle pene per chi distrugge i boschi, la vegetazione, gli animali, in modo criminale”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Presidente del gruppo Alternativa Popolare, Nino D’Asero,anche lui presente alla conferenza stampa: “Con questa iniziativa si vuole determinare la costituzione di un percorso che serve ad essere pronti per affrontare le emergenze che potrebbero verificarsi in futuro. La politica anche a fare attività di programmazione e prevenzione. Ci auguriamo che nel corso della conferenza con i capo gruppo venga accolto il nostro disegno di legge, un segnale a tutela dei cittadini siciliani”.
Per il Vice Presidente del gruppo Alternativa Popolare, Vincenzo Fontana, si tratta di un disegno di legge “di fondamentale importanza, purtroppo i danni sono ingenti sia per l’agricoltura sia per l’allevamento. Per questo motivo ci auguriamo una risposta concreta alla proposta del nostro disegno di legge. La Sicilia, a causa sia del caldo torrido e del forte vento di scirocco sia delle azioni criminali è ogni anno vittima di questi eventi. Per questo motivo servono maggiori controlli e maggiori pene per chi distrugge le bellezze naturali della nostra Sicilia”.
Gli ultimi roghi hanno interessato tutta la Sicilia: il comune di Chiaramonte Gulfi, la Valle dell’Anapo e il territorio dei comuni di Cassaro e Ferla in provincia di Siracusa, Cavagrande del Cassabile, Patti e Taormina in provincia di Messina, San Martino delle Scale, Termini Imerese, Capogallo e Cefalù in provincia di Palermo, Erice in provincia di Trapani. Coinvolti centinaia di Vigili del Fuoco, Forestali, Protezione Civile e semplici cittadini.
Il bilancio è drammatico: decine le case bruciate dal fuoco, decine le stalle che hanno subito la stessa drammatica sorte, centinaia i capi di bestiame e migliaia di animali da cortile uccisi dal fumo e dal fuoco. Uliveti, carrubeti, frutteti di ogni tipo, noci secolari, ettari di frumento e di terreno utilizzati a varie colture di nicchia sono stati distrutti dalle fiamme.