“Confidi Sicilia in Rete”, firmata convenzione con Banca del Mezzogiorno MedioCredito Centrale

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Foto dei rappresentanti dei sei confidi in rete e di Banca del Mezzogiorno in occasione della sottoscrizione della convenzione tra i due soggetti

Creare rete tra i vari operatori del settore (la garanzia dei prestiti alle imprese), in un mercato asfittico, è l’unico rimedio per potere attraversare l’onda lunga della crisi che perdura e tarda ad arrestarsi. È ciò che hanno fatto sei confidi siciliani (Commerfidi, Confeserfidi, Credimpresa, Fideo, Fidimed, Unifidi) dando vita alla rete di imprese “Confidi Sicilia in Rete” e oggi impegnati a intercettare le prime misure per la crescita e il rafforzamento del comparto presso il Ministero dello Sviluppo economico.

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 Già il primo atto operativo lunedì, 26 giugno, presso la sede della Camera di Commercio di Palermo ed Enna, in via Amari, dove la Rete ha firmato una convenzione con Banca del Mezzogiorno MedioCredito Centrale S.p.A. al fine di individuare, attraverso specifici plafond che saranno deliberati a favore dei Confidi, forme di intervento congiunto per agevolare l’accesso al credito delle Pmi siciliane.

 I Confidi della Rete

La Rete è formata da sei Confidi siciliani: tre con sede a Palermo e tre con sede a Ragusa, di cui due – Confeserfidi e Fidimed – attualmente maggiori, secondo l’art. 106 del Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (Tub). Realtà importanti – anche altri confidi della Rete sono stati già “ex 106” – la cui consistenza patrimoniale è di oltre 50 milioni di euro e che, insieme, erogano garanzie per circa 700 milioni di euro alle 40.000 aziende associate. Numeri di tutto rispetto che confermano il duro e certosino lavoro svolto a sostegno delle imprese.

 Obiettivi della Rete

«Fare rete tra i confidi che operano da anni sul territorio siciliano – precisa Rosario Carlino, attuale presidente della Rete – significa creare, innanzitutto, rete per le imprese. Il presupposto e, al contempo, l’obiettivo di questo progetto – aggiunge Carlino – è quello di creare benefici per operatori e per imprese, individuando strategie comuni, abbattendo i costi di gestione e quelli praticati agli associati e intensificando, inoltre, la presenza nei territori». A ciò si aggiunge la fondamentale interlocuzione con le banche e con la Regione per rendere operative le misure a valere sui fondi europei, rendendo i Confidi della Rete dei canali per dislocare queste risorse nel tessuto imprenditoriale della regione.

 «L’appello che rivolgiamo ai nostri interlocutori e agli organi di governo è quello di prestare molta più attenzione alla realtà dei confidi, di cui – dichiara Carlino – sottolineiamo con forza il ruolo di valido supporto alle imprese e a quanti vogliano accedere al credito». E aggiunge: «I confidi non siano trattati come soggetti subordinati alla rete degli Istituti di credito. Non si tratta di “figli minori” – precisano, ancora, Carlino e i restanti vertici dei confidi in rete – ed è bene che, una volta per tutte, ci si renda conto di ciò. Rappresentiamo – sottolineano – un anello fondamentale della catena del credito e del supporto agli imprenditori, principalmente piccole e medie imprese, da sempre l’essenza del tessuto e della storia imprenditoriale del Paese». Quanto vuole esprimere questo progetto di rete è, in definitiva, la presa d’atto – non più rinviabile in Sicilia – che occorre rendere concreta una nuova “cultura del fare insieme”.

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