Agroalimentare, aziende siciliane conquistano nove buyers stranieri. Nuove opportunità di export nei settori di vino, olio e conserve
Nuove opportunità di export per 32 aziende agroalimentari siciliane. Questa mattina, nei locali della Camera di Commercio di Palermo, nove buyers stranieri provenienti da Germania, Corea del Sud, Polonia, Romania e Serbia hanno incontrato le imprese artigiane dell’isola in cerca di nuove commesse. E un primo interesse per il territorio di Marsala è già palese. Infatti domattina i nove buyers, con un pullman, andranno a Marsala per visitare due aziende di vino. La missione di incoming è stata voluta da Confartigianato Sicilia in collaborazione con l’istituto per il commercio estero. Le 32 aziende coinvolte operano nei settori di olio, vino e conserve.
Una buona occasione per le aziende, così come dimostrano i dati sull’export agroalimentare. Le vendite sui mercati esteri di prodotti alimentari della Sicilia ammontano a 422 milioni di euro. Il 6% delle vendite oltre confine riguardano prodotti alimentari della nostra regione, che nel 2016 hanno registrato una crescita del 7% rispetto al 2015. Oltre la metà dei prodotti alimentari siculi (60,6%) sono stati venduti sui mercati europei, il restante 39,4% sui mercati Extra EU28. I principali paesi esteri da cui scaturisce la domanda di prodotti alimentari della Sicilia sono Stati Uniti, Germani e Francia. L’11,9% dell’export di prodotti alimentari riguarda la vendite oltre confini di oli e grassi vegetali e animali. Vendite che nel 2016 registrano una crescita a doppia cifra (+15%). Dinamica positiva che posiziona la Sicilia al 4° posto nella classifica italiana per crescita della domanda estera di olii e grassi vegetali e animali. I principali Paesi che acquistano questi prodotti realizzati da produttori siciliani sono Stati Uniti, Spagna e Svizzera.
Le aziende presenti oggi sono arrivate da tutta la Sicilia. Per la provincia di Trapani, le imprese che hanno partecipato sono di Mazara del Vallo, Salemi, Marsala e Pantelleria. La provincia di Palermo è stata rappresentata da imprenditori di Caccamo, Villabate, Chiusa Sclafani, Marineo, Camporeale e Valledolmo. Dalla provincia di Ragusa, invece, le aziende partecipanti sono arrivate da Comiso, Modica, Chiaramonte Gulfi e Monterosso Almo. Giarre e Bronte hanno rappresentato la provincia di Catania. Tre imprese artigiane sono invece del Siracusano: Pachino, Buccheri e Sortino. E ancora due dalla provincia di Agrigento. Per l’esattezza da San Giovanni Gemini e da Caltabellotta. Dal Messinese hanno partecipato due aziende di Falcone e Motta Camastra. Rappresentate infine anche Enna con un’impresa di Troina e Caltanissetta con un’azienda di San Cataldo.
“Le nostre imprese – ha spiegato Andrea Di Vincenzo, segretario di Confartigianato Sicilia – attraverso questi incontri, grazie ai B2B, hanno delle concrete opportunità di export. Domanda e offerta si incontrano con uomini di affari che vengono dall’altro capo del mondo. Il nostro è un percorso studiato. L’agroalimentare è il settore di maggior crescita”.
“È un’importante opportunità per le nostre imprese siciliane interessate al mercato estero – dice Filippo Ribisi, presidente di Confartigianato Sicilia –. Le nostre aziende sono l’emblema del saper fare artigiano. L’intento di Confartigianato Sicilia è quello di avviare un percorso di internazionalizzazione per le imprese del nostro territorio. Vogliamo accompagnare le aziende verso i mercati esteri supportandole proprio con iniziative di questo tipo. Il mio ringraziamento va all’Ice, a Confartigianato nazionale e alla Camera di Commercio di Palermo per il contributo che hanno dato per il buon esito dell’iniziativa. L’agroalimentare è uno dei fiori all’occhiello per l’export e può aiutare a migliorare lo sviluppo delle nostre imprese”.