Il 18 giugno saranno commemorati gli indipendentisti Canepa, Rosano e Lo Giudice
“Nel momento in cui vanno a ruota libera le manovre tendenti a cancellare il diritto del popolo siciliano alla propria memoria storica e nel momento in cui si vuole smantellare lo Statuto speciale di autonomia e la stessa “identità siciliana”, appare più che mai doveroso ricordare che, – proprio in questi giorni ricorre il 72^ anniversario dell’eccidio nel quale, il 17 giugno 1945, furono uccisi, in contrada “Murazzu ruttu”, alle porte di Randazzo i militanti dell’E.V.I.S. (esercito volontario per l’indipendenza della Sicilia) dei quali riportiamo, con commozione, i nominativi: Antonio Canepa, docente dell’Università di Catania che, con lo pseudonimo di “Mario Turri”, era il comandante dell’Evis; Carmelo Rosano, di 22 anni, studente universitario laureando in giurisprudenza e vice-comandante dell’Evis e Giuseppe Lo Giudice, studente ginnasiale, di anni 18, giovanissimo volontario”. Lo scrive, in una nota, Giuseppe Scianò, Coordinatore del Centro Studi AFA.
“Domenica 18 giugno – così come vuole una lunga tradizione – sul luogo dell’Eccidio, presso il “Cippo” monumentale dedicato alla loro memoria – continua la nota – saranno presenti delegazioni e singoli cittadini, provenienti da tutta la Sicilia, che, durante la giornata, renderanno omaggio a tutti quanti i Martiri della lotta per la l’indipendenza della Sicilia, caduti nel drammatico e tormentato periodo degli anni “Quaranta” del secolo scorso. “Martiri” ed “Eroi”, dei quali si vorrebbe cancellare il ricordo perché scomodi”.
In questo contesto verranno ricordati altri due giovani Volontari dell’E.V.I.S., Raffaele Di Liberto e Francesco Ilardi, che sarebbero morti pochi mesi dopo in circostanze diverse, ma sempre nell’ambito della generosa lotta per l’indipendenza, e per il riscatto e per la rinascita della Patria Siciliana.
Un caloroso invito a partecipare alla giornata dedicata ai Caduti Indipendentisti è stato già diramato ufficialmente dal Segretario Politico del Fronte Nazionale Siciliano, Francesco Perspicace, che ha anche evidenziato il Valore morale, Politico, Storico e persino “giuridico-istituzionale” che assumono gli “onori” resi ai “nostri” Martiri: un attestato di amore e di fede che si rinnova, – senza soluzione di continuità,- da oltre settanta anni fino ai nostri giorni.