Il giudice del maxiprocesso Alfonso Giordano: “Escluso dall’anniversario della morte di Falcone”
“Sono assai dispiaciuto di non avere potuto partecipare, nella mia città, alle corali manifestazioni nella ricorrenza dell’anniversario della morte di Giovanni Falcone, collega che ho sempre stimato e apprezzato, anche prima di avere presieduto il maxiprocesso, e ciò unicamente per non essere stato invitato a partecipare alle predette manifestazioni da parte di chi rappresenta la Fondazione Falcone”. Non è l’amarezza di un uomo “qualsiasi” che ambiva a fare una “passerella mediatica” ma quella di Alfonso Giordano, che fu presidente della Corte d’assise in cui si celebrò, dal 10 febbraio 1986 al 16 dicembre 1987, il maxiprocesso, primo monumentale atto d’accusa alla mafia. Il presidente Giordano, ovvero colui che accettò di presiedere il maxiprocesso, dopo otto rifiuti e permise al grande lavoro di Giovanni Falcone di andare nel dibattimento dell’aula bunker.
A rimarcare l’importanza del maxiprocesso, nel 25esimo anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, oggi nell’aula bunker dell’Ucciardone: “Una svolta radicale nella guerra dello Stato contro Cosa nostra”.
Palermo ha salutato con lenzuoli bianchi dai balconi per dire no alla mafia, i cortei di studenti, insegnanti e gruppi, che hanno partecipano alla manifestazione #PalermoChiamaItalia organizzata dalla Fondazione Falcone e dal ministero dell’Istruzione. “Scendi giù, scendi giù, manifesta pure tu”, lo slogan che hanno gridato i ragazzi partiti dall’aula bunker dell’Ucciardone per raggiungere l’albero di Falcone in via Notarbartolo, dove si riuniti con l’altro corteo di via D’Amelio. E ancora “Palermo è nostra e non di Cosa Nostra”. Dopo, il momento del Silenzio, alle ore 17.58, l’ora in cui è avvenuta la strage di Capaci. Alle 19, a San Domenico, dove è sepolto Falcone, è stata celebrata una messa.
Grande accoglienza al porto di Palermo per la Nave della legalità con a bordo un migliaio di studenti, provenienti da tutte le regioni d’Italia insieme al presidente del Senato Pietro Grasso, alla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, al procuratore antimafia Franco Roberti, al vicepresidente del Csm Giovanni Legnini e al professor Nando Dalla Chiesa. Alla manifestazione presente anche una delegazione di circa 100 universitari in Sicilia per confrontarsi sui percorsi di diffusione dei valori della legalità e sui principi della convivenza civile tra le nuove generazioni.
Tra le iniziative, l’inaugurazione della mostra “Fidelis” con alcune delle opere d’arte ritrovate dal comando carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, ospitata nell’aula bunker che si è trasformata per la prima volta, eccezionalmente, anche in una galleria d’arte.