Crollo Vucciria, Forello (M5S): “Centro storico di Palermo cade a pezzi, serve regolamento mercati storici”

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Ugo Forello

Il centro storico di Palermo continua a “sbriciolarsi” con il crollo parziale di una palazzina disabitata in via Argenteria nuova, a pochi passi da piazza Garraffello (alla Vucciria). L’evento che per puro caso non ha coinvolto persone, ha suscitato la reazione del candidato sindaco del M5S Ugo Forello. “Il centro storico di Palermo – ha sottolineato – il secondo più grande d’Europa, cade a pezzi. In un’area di 249 ettari ci sono 1.610 edifici (chiese, immobili privati e di proprietà del Comune) da mettere in sicurezza: 248 sono a rischio crollo; 368 sono pericolanti, 1.004 in stato di degrado. Servirebbe circa mezzo miliardo di euro: 289 mln per gli edifici degradati; 150 mln per quelli pericolanti e 84 per quelli a rischio crollo. Almeno questa è l’istantanea scattata dagli uffici comunali tre anni fa e resa nota in occasione di un’audizione convocata dall’allora presidente della commissione Ambiente e Territorio dell’Ars Giampiero Trizzino, dopo i crolli in Piazza Garraffello. Ci chiediamo – ha continuato Forello – cosa sia stato fatto finora per mettere in sicurezza gli edifici e tutelare la pubblica incolumità, ma soprattutto per rilanciare la Vucciria, uno dei mercati storici più famosi al mondo che è abbandonato a se stesso”.   “Tra i primi provvedimenti che l’amministrazione 5 stelle metterà in campo quando sarà al governo di Palermo c’è la predisposizione di un regolamento comunale sui mercati storici – ha aggiunto Forello – che vanno recuperati incentivando i commercianti e gli artigiani ad investire. Stiamo inoltre elaborando un nuovo e innovativo piano di recupero degli immobili che necessitano di interventi di messa in sicurezza attraverso una partnership fra comune e proprietari. Se non si è capaci di coniugare sviluppo economico e riqualificazione urbana questa città non ha futuro”.

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“Noi lavoreremo in questa direzione, per offrire opportunità di lavoro e incentivi – ha concluso – anche attraverso i fondi europei alla creazione di nuove imprese per i giovani, che altrimenti sono costretti a emigrare”.

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