Ciro Lomonte (Siciliani Liberi): “Via il nome dell’assassino Cialdini dalla toponomastica di Palermo”

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Ciro Lomonte (Siciliani Liberi)

Dopo l’intervento di Giuseppe Scianò coordinatore del Centro Studi e Ricerche sull’Indipendentismo Siciliano “Andrea Finocchiaro Aprile” che, nei giorni scorsi, in una nota, aveva espresso l’apprezzamento per “la recente iniziativa del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, di togliere la Cittadinanza Onoraria di Napoli al super-elogiato “eroe” del Risorgimento Italiano Enrico Cialdini, Generale dell’esercito Sabaudopiemontese”, oggi sullo stesso argomento interviene Ciro Lomonte, candidato sindaco di Palermo per il movimento Siciliani Liberi.

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“Riscoprire l’identità della nostra meravigliosa città – dichiara Lomonte – è la base da cui partire per ricostruire Palermo. Come ho avuto modo di ripetere, servono piani di rigenerazione urbana, ma serve anche un piano di rigenerazione culturale che aiuti i cittadini a ritrovare l’orgoglio di essere palermitani”.

“Il processo di rigenerazione culturale passa della riscoperta della nostra storia. È necessario anche prendere coscienza del fatto che, ancora oggi, siamo circondati da simboli che mortificano la dignità e l’intelligenza dei palermitani. Esempio lampante – evidenzia Lomonte – è una delle strade su cui vorremmo intervenire con urgenza per rimuovere ostacoli ai flussi veicolari. Si tratta della via dedicata a Enrico Cialdini, feroce generale risorgimentale che si è macchiato di crimini orrendi contro i meridionali, come le stragi di Pontelandolfo e Casalduni. Donne e bambini inermi inclusi. Un vero e proprio criminale di guerra, responsabile, tra le tante nefandezze, dell’assassinio di Angelina Romano, la bimba di 9 anni fucilata a Castellammare del Golfo, il 3 gennaio 1862”.

“Tanti Comuni (non solo del Sud) hanno cancellato questo nome dalla loro toponomastica. È intollerabile che Palermo non lo abbia ancora fatto. Cialdini è il simbolo della barbarie mascherata di fraternità universale, di quelli che oggi definiremmo metodi crudeli oltre che illegali anche in caso di guerra”.

“Se dovessi diventare sindaco – aggiunge il candidato di Siciliani Liberi, – quel nome dovrà sparire dalla nostra città. I palermitani hanno una storia gloriosa di cui riappropriarsi e il ripudio degli assassini è un atto dovuto”.

“Si parla tanto della cultura come risorsa primaria di Palermo, ma la verità è che si sono fatte operazioni di facciata buone solo per i comunicati stampa e non si è investito nulla sull’anima di questa città”.

“So che c’è una mozione che proponeva di intitolare la via attualmente dedicata a Cialdini al cooperante palermitano Giovanni Lo Porto, ucciso per sbaglio in Afghanistan da un drone statunitense mentre era ostaggio di miliziani di Al Qaeda. Una mozione ignorata da chi governa questa città. Noi passeremo ai fatti e insieme ai cittadini» – conclude Lomonte – «decideremo a chi intitolare la via: Lo Porto, Angelina Romano o uno dei tanti uomini illustri che hanno reso grande questa città. Cultura è anche partecipazione”.

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