Primarie per scegliere il candidato alla presidenza della Regione: Braccio di ferro Faraone-Crocetta
La rielezione di Matteo Renzi alla leadership del Partito democratico era scontata e finalizzata alla ricerca di una rivincita politica ottenuta riproponendo esattamente la stessa piattaforma politico-programmatica che lo ha portato alla sconfitta elettorale nel recente referendum costituzionale. In Sicilia dove i votanti sono stati 110 mila, Renzi ha ottenuto il 62 per cento, contro il 22 di Andrea Orlando e il 15 di Michele Emiliano. Ed ora, nell’Isola, dopo il tentativo abortito sul nascere da parte del centrodestra, si continua a parlare di primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. Sulle primarie assistiamo ad un braccio di ferro tra Davide Faraone e Rosario Crocetta, il primo convinto sostenitore che le primarie vanno fatte e il governatore della Sicilia che chiede una preventiva valutazione della sua azione di governo e poi una decisione sulla sua ricandidatura anche se più volte Faraone ha espresso giudizi negativi sul governo regionale andando anche in contrasto con l’assessore all’Economia Alessandro Baccei (politicamente vicino a Faraone) che invece sull’ultima Finanziaria regionale ha espresso giudizi lusinghieri.
A spingere per le primarie c‘è anche l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici che potrebbe essere uno dei candidati del Pd a scendere in campo per la presidenza della Regione ma i nomi che circolano sono tanti: dal presidente del Senato Pietro Grasso al presidente dell’Assemblea regionale siciliana Giuseppe Lupo, allo stesso Faraone ma una spinta definitiva potrebbe darla l’evoluzione della campagna elettorale di Palermo, ovvero la coalizione vincente che riuscirà ad esprimere il Sindaco. Infatti, dopo essere partito in quarta con incontri e convegni sembra che Roberto Lagalla stia aspettando il responso del voto “palermitano” per valutare meglio quale coalizione potrebbe sostenerlo per la candidatura alla presidenza della Regione anche se l’ex assessore alla Sanità della Giunta Cuffaro risulta essere in buoni rapporti con Faraone e quindi potrebbe aggregare in modo trasversale tutti i moderati in funzione antigrillina. In quest’ottica il Pd dovrebbe fare i conti con la sinistra radicale che non accetterebbe di partecipare a grandi colazioni dai contorni politici indefiniti e poco caratterizzanti di sinistra. In questa direzione si spinge l’azione politica proposta nel corso del recente congresso regionale di Sinistra Italiana in Sicilia che ha eletto i due nuovi segretari: Bianca Guzzetta e Luca Casarini.
“Vogliamo da subito aprire un confronto con tutte le forze della sinistra per costruire una coalizione regionale che costituisca l’alternativa all’attuale quadro di governo – hanno dichiarato i due nuovi segretari – una forza politica che sappia riconnettere le esperienze più significative del civismo democratico e della sinistra sociale e politica, che sappia restituire alle siciliane ed ai siciliani la speranza di un cambiamento reale”.