Scianò (Indipendentisti): “Apprezzamento al sindaco di Napoli per la decisione di revocare la cittadinanza onoraria al generale Cialdini”

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Giuseppe Scianò presidente del Centro studi "Andrea Finocchiaro Aprile"

Il Direttivo del Centro Studi e Ricerche sull’Indipendentismo Siciliano “Andrea Finocchiaro Aprile” – in una nota a firma del coordinatore Giuseppe Scianò – esprime apprezzamento per la recente iniziativa del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, di “togliere” la “Cittadinanza Onoraria” di Napoli, appunto, al Super-Elogiato “eroe” del Risorgimento Italiano Enrico Cialdini, Generale dell’esercito “Sabaudopiemontese”.

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A tal proposito va ricordato che il Cialdini, fra l’altro, era stato uno dei principali protagonisti della “conquista” di Gaeta con soverchianti forze militari e con il provvidenziale supporto dei “cannoni rigati” (forniti con i relativi artiglieri dal Governo di Londra) nel mese di febbraio del 1861. Lo stesso Cialdini sarebbe  stato successivamente a capo delle sanguinarie e spietate operazioni  di repressione delle rivolte popolari che si sarebbero svolte in tutto il territorio dell’EX Regno delle Due Sicilie.

Quello che si verificò dal 1860 in poi fu in realtà una vera e propria guerra di resistenza che si sarebbe protratta per alcuni decenni, soprattutto dopo la proclamazione del Regno d’Italia (che era avvenuta – com’è noto, – il 17 marzo del 1861).  Una “guerra di resistenza” che confermava , fra l’altro la falsità dei dati e delle modalità con le quali si era svolto il cosiddetto PLEBISCITO del 21 ottobre del 1860. E che dimostrava  al Mondo come, i Popoli del Sud non accettavano né avevano mai accettato una “conquista” ed  una “annessione” che facevano del territorio dell’ Ex-Regno delle Due Sicilie e dei rispettivi Popoli (quello Siciliano compreso) “oggetti” , relegati in una “colonia di sfruttamento” interna al Regno d’Italia.

Infine, ci pare doveroso puntualizzare che – conclude la nota – a prescindere da ogni altra considerazione – la iniziativa del Sindaco di Napoli costituisce un momento importante di consapevolezza. E, soprattutto, di dignità politica e culturale. Ci permettiamo altresì di aggiungere che la rivendicazione del diritto alla VERITA’ sui fatti realmente accaduti e la rivendicazione del diritto al recupero della propria memoria storica sono requisiti necessari per comprendere meglio la realtà che ci circonda e costituiscono premesse necessarie per rivendicare il diritto al futuro. E per intraprendere un percorso di rinascita e di progresso. Soprattutto in una ITALIA nella quale il mito, le leggende e le belle favole hanno sostituito e sostituiscono i “fatti” realmente accaduti, belli o brutti che siano. E dove, proprio nel Sud dominano, l’ascarismo culturale e quello Politico.

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