“Il lavoro? Si trova di più giocando a calcetto che mandando in giro dei curriculum”. Parola di Ministro! La battuta è di Giuliano Poletti, ministro del Lavoro che sta collezionando una serie di gaffe. L’ultima “esternazione”   di Poletti non ha solo sollevato un vespaio nel mondo politico, ma hanno anche e soprattutto indignato i numerosi giovani e disoccupati, quotidianamente alla disperata ricerca di un agognato lavoro. La base del pensiero su cui si fonda questa teoria è che “il rapporto di lavoro è prima di tutto un rapporto di fiducia”. Secondo Poletti, la dinamica delle relazioni è un fattore estremamente importante per il futuro lavorativo e  “i rapporti che si instaurano nel percorso di alternanza scuola lavoro fanno crescere il tasso di fiducia e quindi le opportunità”. In sintesi, è meglio vantare buone amicizie che un buon curriculum (addio alla meritocrazia). E non ci si deve stupire di questa teoria poiché il ministro del Lavoro Poletti è “recidivo”: infatti, è quello che a proposito della drammatica fuga dei cervelli dal nostro Paese disse: “Se centomila giovani se ne sono andati non è che qui sono rimasti 60 milioni di “pistola”. Ci sono persone andate via e che è bene che stiano dove sono perché questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi”. Quando il ministro Poletti sentirà un giovane urlare “gooool” è perché avrà trovato un lavoro con la speranza che, nel frattempo, non sia diventato molto vecchio per “giocare a calcetto”.

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