Festa della donna, Nadia Spallitta: “Creiamo un’amministrazione al femminile”
“Onoriamo la festa della donna creando una nuova forma di amministrazione votata al femminile”. Lo afferma Nadia Spallitta, vice presidente del Consiglio comunale e candidata a sindaco della città. “Il vero modo di festeggiare questa giornata di festa per la donna sarebbe quello di garantire alla città di Palermo una nuova amministrazione che rappresenti un reale cambiamento, un’amministrazione nuova e al femminile, ed è per questo che sto valutando di presentare una lista che sia composta prevalentemente da donne. Bisogna dare fiducia alle donne per una vera parità”.
Dopo Elda Pucci, prima cittadina di Palermo (dal 1983 al 1984), Nadia Spallitta avvocato amministrativista, è l’unica donna nel panorama dei contendenti alla poltrona di sindaco che vuole ripercorre la stessa strada dell’esponente politico democristiano degli anni ‘80. Spallitta è l’espressione del comitato civico “Palermo Città Futura”, che aggrega singoli cittadini, associazioni e comitati esistenti e che ha come obiettivo, nel breve termine, quello di creare una rete all’interno del mondo dell’associazionismo, valorizzando la cittadinanza attiva che in questi ultimi anni ha svolto un ruolo importante, anche di controllo delle istituzioni. Esponente di lungo corso della sinistra, eletta nel 2012 tra le fila orlandiane, Spallitta è approdata poi al Pd facendo opposizione a Orlando (basta ricordare su tutte la sua battaglia contro le Ztl). Non sembra rinnegare il proprio passato politico quando afferma che “Orlando non ha sbagliato tutto ma ha posto in essere delle iniziative e delle attività che hanno migliorato la qualità della vita dei cittadini” ma per la candidata a sindaco “questo non basta poiché bisogna fare di più e meglio chiamando a raccolta le energie sane cittadine”. Nell’ambito del suo programma, tra le cose che vuole realizzare, si annoverano “la costruzione di un centro congressi”, “il recupero della Fiera del Mediterraneo” e “un auditorium per i tanti musicisti della città, da realizzare con una convenzione pubblico-privato”. “Mi sono chiesta che cosa sia giusto fare per questa città – dice ai cittadini che incontra giornalmente – e mi sono messa al lavoro”. “Chiedo agli elettori di credere al cambiamento”. Per Spallitta alla città “servono parchi e giardini” ma il suo pensiero va, soprattutto, ai “giovani che negli ultimi anni sono stati costretti a lasciare Palermo” e alle donne che detengono “la percentuale massima di disoccupati”, alle società partecipate dal Comune che “costano molto e offrono servizi non adeguati”, alle “famiglie senza casa che negli ultimi anni si sono triplicate raggiungendo quota 1800”. Su questo problema di grande rilevanza sociale Spallitta pensa che “sui beni confiscati si potrebbero fare convenzioni per destinarli in parte a loro”. Inoltre, focalizza l’attenzione sul mondo delle imprese specie a “quelle in crisi e all’artigianato che sta scomparendo”, proponendo di “ridurre la pressione fiscale”. Parla del basso tasso di alfabetizzazione che vede “solo il 40 per cento dei ragazzi e delle ragazze raggiungere il diploma” e della sua volontà di invertire questo trend negativo con “una seria lotta all’evasione scolastica”. Infine, pone l’accento sulle politiche urbanistiche, “nonostante gli sforzi – afferma Spallitta – “le periferie rimangono brutte e il centro storico, tranne alcune parti, è degradato”. “Quello che oggi serve è una nuova visione politica – conclude Spallitta – che introduca innovativi modelli gestionali”.