8 marzo, torna la campagna “Piantiamola!” delle Donne in Campo-Cia

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Basilico, rosmarino, lavanda. E poi alberi da frutto, erbe officinali e prodotti dell’orto. Per celebrare l’8 marzo, Donne in Campo-Cia torna con la campagna “Piantiamola!”, con cui invita tutti i cittadini a recarsi nei tanti vivai sparsi in tutt’Italia per comprare o regalare un seme, una piantina, un alberello. Non è solo un gesto “green”, puramente simbolico, ma un atto concreto per “dare la vita” e far crescere un vegetale, promuovendo il rispetto della natura e dei suoi ecosistemi.

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L’associazione della Cia invita ad acquistare o regalare una pianta per la Festa della donna: un gesto “green” per sensibilizzare i cittadini sul valore dell’agricoltura e dell’ambiente, ma anche sull’importanza del lavoro contro la violenza di genere. In Italia il settore primario è sempre più femminile: il 30% delle imprese e il 40% della manodopera è “rosa”. Quest’anno il pensiero e l’impegno per le aziende terremotate.

Il suolo, i semi, le piante, rappresentano il primo anello della catena alimentare e sono il simbolo della sostenibilità ambientale. Difenderli e curarli è il compito di tutti, a partire dalle agricoltrici che ogni giorno contribuiscono a garantire la sicurezza alimentare tutelando la biodiversità. Quindi non solo mimose, che comunque toccheranno domani il picco di vendita con 12 milioni di “mazzetti” (ovvero l’85% degli acquisti annui), ma anche rampicanti e piante aromatiche, pomodori e insalata. Perché “imparare a prendersi cura di una pianta, della vita vegetale – osserva la presidente nazionale di Donne in Campo Cia, Mara Longhin – è il miglior modo per combattere la violenza che si esprime a tutti i livelli, prima di tutto verso le donne”.

D’altra parte, l’associazione coglie l’occasione dell’8 marzo anche per ricordare che il lavoro è una risorsa per le donne, una potente arma antiviolenza: “Lavorare e fare impresa – ricorda Longhin – significa avere quell’autonomia economica, quella capacità decisionale che ci rende forti e ci sottrae a molte violenze. E in questo senso, proprio l’agricoltura è uno dei settori con il più alto livello di femminilizzazione”.

Oggi in Italia le aziende agricole con a capo una donna sono quasi 500 mila, cioè oltre il 30% del totale, mentre le lavoratrici rappresentano quasi il 40% della forza lavoro complessiva del comparto.

“Le donne sono un caso di resilienza e di resistenza nei territori rurali. Penso alle agricoltrici delle zone terremotate, delle aree colpite dall’eccezionale ondata di maltempo, che restano sul territorio e lottano per ripartire -conclude la presidente nazionale di Donne in Campo -. Dedichiamo a loro questa Festa e il nostro impegno con la Cia a sostegno della ricostruzione”.

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