Elezioni, le grandi manovre per Palazzo delle Aquile

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Gli otto candidati a sindaco di Palermo (Gaetano Cammarata, Fabrizio Ferrandelli, Ugo Forello, Ismaele La Vardera, Ciro Lomonte, Leoluca OrlandoNadia Spallitta e Tony Troja) scaldano i motori in attesa della competizione di primavera, presentando simboli, programmi, liste e alleanze elettorali. Sotto il profilo “tecnico”, la lotta di quest’anno per conquistare Palazzo delle Aquile è la prima a svolgersi con la nuova legge elettorale, che premia chi è in grado di affiancare al candidato sindaco liste e simboli di grande richiamo per gli elettori. In sintesi, c’è il ritorno al cosiddetto trascinamento, si può votare per una lista e un candidato sindaco non collegati tra loro (voto disgiunto), in caso di doppia preferenza è necessario scegliere un uomo e una donna. E se un elettore esprime una preferenza per un candidato o una lista senza scegliere il sindaco, il voto va comunque al sindaco collegato alla lista. Se il sindaco verrà eletto a primo turno e le sue liste avranno ottenuto almeno il 40% (nel caso nessuno riuscisse ad arrivare a questa soglia, si terrà un ballottaggio tra i due candidati più votati) otterrà il 60% dei seggi che si tradurranno in 24 posti su 40 in consiglio. Il premio di maggioranza scatta invece in modo quasi automatico con la vittoria al ballottaggio, tranne nel caso in cui tutte le sue liste, non abbiano almeno il 50% (al calcolo concorrono soltanto le liste che hanno superato il 5%).

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In questi giorni i principali candidati sono impegnati nel gioco delle alleanze, con Leoluca Orlando che tenterà per la quinta volta di essere eletto sindaco del capoluogo siciliano e a tal fine verrà supportato da tre liste civiche, “Movimento 139” (già presente in consiglio comunale), “Palermo 2022” e “Mosaico Palermo”, riunite sotto lo slogan “Facciamo squadra”. In nessuno dei tre simboli compare ancora il nome di Orlando (secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere il prezzo da “pagare” per ottenere l’appoggio del Pd che rinuncerebbe al proprio simbolo in ossequio al diktat di Orlando). Accanto alle tre liste civiche a sostenere il sindaco uscente ci saranno tre liste dai connotati marcatamente più politici create dagli alleati di Orlando: “Uniti per Palermo”, espressione del movimento Sicilia Futura dell’ex ministro Salvatore Cardinale, “Alleanza per Palermo”, del parlamentare regionale Totò Lentini e “Sinistra Comune” in cui si candiderà l’attuale assessore alla Mobilità Giusto Catania. “Dulcis in fundo” sta per essere formalizzato, scatenando non poche polemiche, anche il sostegno del Pd, distratto e indebolito dalle lotte intestine nazionali e locali, che con il suo segretario provinciale Carmelo Miceli, dopo avere fatto per anni opposizione all’amministrazione Orlando, ha dato il via libera per sostenere il sindaco uscente allo scopo di creare con Orlando una grande coalizione moderata e riformista. Ed è proprio su questa linea che si annoverano tra gli alleati di Orlando socialisti, centristi, cattolici democratici e liberali.

Fabrizio Ferrandelli, ex parlamentare regionale del Pd che si è dimesso dall’Assemblea regionale siciliana, è sceso in campo con tre simboli vicini alla sua esperienza con i Coraggiosi a cui si aggiungeranno quelli dei suoi alleati, “Palermo prima di tutto”, “Coraggiosi Palermo” e “Palermo con Fabrizio” (in cui è confluito il movimento di Marianna Caronia “Amo Palermo”). “Si tratta di tre liste – ha evidenziato Ferrandelli – nelle quali si candidano esponenti di associazioni, della società civile e delle imprese, che hanno deciso di starmi accanto quando ho deciso di rassegnare le dimissioni, in rotta con il governo Crocetta, e lanciare l’avventura dei Coraggiosi; palermitane e palermitani che hanno partecipato al percorso di Palermocrazia, persone che hanno esperienza sindacale e politica. Nelle tre liste è presente la parola Palermo perché lavoriamo per cambiare passo”. Inoltre, Ferrandelli ha sottolineato che si tratta di “liste chiuse, al netto di qualche aggiustamento, alle quali presto se ne aggiungeranno altre”. Intanato, l’appoggio di Forza Italia e del Pid Cantiere popolare di Saverio Romano ha fatto allontanare definitivamente la consigliera comunale Antonella Monastra che inizialmente aveva condiviso il progetto a sostegno della sua candidatura. il progetto di Ferrandelli e, a specchio, quello di Orlando – è caratterizzato da adesioni trasversali che scavalcano i confini dei partiti, in un contesto in cui le linee di demarcazione tra una componente politica e l’altra sono sempre più sbiadite. Sulle forze politiche del centro destra che sostengono la sua corsa a sindaco e sulla questione dei simboli di partito, Ferrandelli ha detto di “non essere il candidato di una coalizione del centro, della destra o della sinistra, assicurando di avere tracciato un “percorso di spaccatura e innovazione rispetto al progetto politico conosciuto finora”.

Ugo Forello avvocato, tra i fondatori di Addiopizzo, che correrà solo con il Movimento cinque stelle, ha già presentato la lista dei nomi che lo affiancheranno. Sul peso delle spaccature dentro il movimento, a Palermo, il candidato pentastellato pensa che “non avranno nessun effetto”. “Noi – ha detto Forello nel corso della presentazione della sua candidatura – non possiamo richiedere la partecipazione dei cittadini solo e soltanto durante le tornate elettorali e poi dimenticarci di loro nel corso dell’amministrazione di questa città. Noi ci impegneremo in modo concreto a rendere partecipi i cittadini con specifici istituti durante e dopo le elezioni”.”Punteremo su un cambio di metodo in questa città, un cambiamento di metodo che poi determinerà un cambiamento di contenuti”. Forello ha lanciato la sua campagna a supporto delle vittime del racket che denunciano i propri estorsori proponendo l’esenzione da Imu (l’imposta sulle case), Tari (la tassa sui rifiuti), Tosap (quella per l’occupazione di suolo pubblico) e la rinuncia della riscossione da parte del Comune dei canoni di concessione per gli spazi nei mercatini e la rateizzazione fino a un massimo di cinque anni dei tributi pregressi. Inoltre, Forello punta su una “mobilità non inquinante”, maggiori investimenti per le politiche sociali e più attenzione alle periferie “abbandonate all’incuria e al degrado”.

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