Pesca nel Mediterraneo, l’“economia circolare” volano di sviluppo attraverso la blue economy

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L’“Economia Circolare” attraverso i principi della blue economy, è stato l’oggetto della prima riunione annuale dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo, promossa dall’Assessorato Regionale Agricoltura e Pesca ed organizzata dal Distretto della Pesca e Crescita Blu e dal Centro di Competenza Distrettuale.

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La riunione  che si è svolta nei nuovi locali del Civic Center, concessi dal Comune di Mazara del Vallo, è stata presieduta da Giuseppe Pernice, coordinatore dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo, che ha illustrato l’attività dell’Osservatorio fin dal 2006 anno della sua creazione. “La Regione – ha evidenziato Pernice – ha tenuto conto delle indicazioni, nel segno della blue economy, fornite dall’Osservatorio attraverso i vari rapporti annuali sulla pesca ed acquacoltura”.

Nel corso del suo intervento il Consigliere diplomatico presso la Direzione generale per la Promozione del Sistema Paese al Ministero degli Affari Esteri, Marco Villani ha sottolineato che “il Ministero è molto attento al laboratorio del Distretto della Pesca siciliano guidato dal presidente Tumbiolo che da anni promuove i principi della blue economy per la cooperazione con i Paesi rivieraschi attraverso una strategia condivisa di sviluppo sostenibile. L’Internazionalizzazione dei sistemi produttivi attraverso i Distretti trova pieno sostegno dal Ministero Affari Esteri”.

In rappresentanza della Direzione Generale della Pesca del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali è intervenuto Walter Graziani che ha portato i saluti del Ministro Maurizio Martina. “Il Ministero – ha detto –  segue con molta attenzione i lavori dell’Osservatorio e l’attività del Distretto anche nella prospettiva di un miglioramento delle misure tecniche legate all’attività della pesca”.

L’Assessore regionale Agricoltura e Pesca, Antonello Cracolici, ha dichiarato che “bisogna inquadrare il Mediterraneo e le sue dinamiche all’interno del sistema Europa e a tal proposito l’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo, che si avvale del contributo di esponenti provenienti da Paesi diversi, è il modello utile a stabilire delle relazioni, sia sotto l’aspetto formale, sia per evitare episodi spiacevoli come il recente mitragliamento avvenuto nei confronti del peschereccio mazarese che alimentano la cosiddetta “guerra del pesce”. “La Regione Sicilia, attraverso l’utilizzo dei fondi Feamp nel settennio in corso – ha aggiunto Cracolici –  punta a favorire le innovazioni per il Mediterraneo con l’obiettivo di far crescere la cultura della cooperazione e lo sviluppo della pesca. A tal proposito, stiamo avviando un sistema di semplificazione per le nostre imprese, basato sulla pianificazione dell’utilizzo delle risorse economiche, in modo tale da far coincidere il momento della decretazione di nuove norme al momento della bancabilità delle operazioni”.

Il Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Giovanni Tumbiolo, dopo aver salutato i rappresentanti degli Enti ed Istituti scientifici partecipanti, ha introdotto il programma della giornata che si è articolato attraverso la discussione su tre temi.  Nel primo, “Crescita Blu, Innovazione e Sostenibilità Ambientale”, coordinato dall’Ing. Pernice, si è discusso di “Economia Circolare” applicata attraverso i principi della Blue Economy per il riutilizzo e rigenerazione degli scarti della pesca e del materiale prodotto dal dragaggio dei porti. In particolare, grazie alla presenza dell’assessore regionale al Territorio ed Ambiente, Maurizio Croce, è stata appunto affrontata la questione dell’escavazione del porto di Mazara del Vallo, il più grande porto peschereccio d’Italia.

Il secondo tavolo tematico ha affrontato la tematica “Economia-Finanza-Mercato-Credito. Si è parlato di accesso al credito al fine di individuare possibili soluzioni per le aziende della filiera della pesca. Il dibattito sul tema è stato coordinato da Vincenzo Fazio con l’intervento di rappresentanti di Istituzioni bancarie e creditizie.

Nel tavolo tematico dedicato all’Internazionalizzazione si è invece discusso di cooperazione e gestione sostenibile delle risorse ittiche con i Paesi rivieraschi al fine di superare le criticità registrate negli ultimi mesi nelle acque internazionali ove, storicamente, viene esercitata la pesca del gambero rosso. Presente una delegazione libica guidata dal Direttore Generale della Pesca del Governo di Tripoli, Ridah Douzan, e da Mohammed Altrahir della Libyan Marine Autority. “Al fine di superare le problematiche relative all’estensione unilaterale delle acque territoriali ed i rischi di episodi di violenza a scapito dei pescatori siciliani è necessario –ha sottolineato il presidente del Distretto, Giovanni Tumbiolo- pervenire ad accordi di cooperazione tecnico produttiva con gli stessi Paesi rivieraschi. Questa è l’unica strada”. Tumbiolo e Tullio Scovazzi, ordinario di Diritto Internazionale del Mare dell’Università Bicocca di Milano, hanno lanciato un appello affinché l’UE si occupi in maniera adeguata, al di là di regolamenti calati dall’alto, delle problematiche e delle specificità della pesca mediterranea.

Tra gli esperti che sono intervenuti alla riunione dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo ed ai tre tavoli tematici si annoverano: i Direttori Generali della pesca di alcuni paesi del Mediterraneo, rappresentanti dei Ministeri degli Affari Esteri (Marco Villani), Politiche Agricole e Pesca (Walter Graziani), ICE (Antonio Avallone), UNIDO (Francesco Pallocca), CGPM-FAO (Miguel Barnal), Programma ENI-CB-MED (Roberto Carpano), Dipartimento Affari Extraregionali Regione Siciliana (Maria Cristina Stimolo), ISMEA (Giorgio Venceslai), CMC (Giorgio Calderoni), ARCES (Alessandro Pernice), IZS Palermo (Calogero Di Bella), ISPRA (Franco Andaloro), CNR (Mario Sprovieri), Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia (il presidente Roberto D’Agostino), Confindustria Sicilia (il Vice Presidente Nino Salerno), UTAP Tunisia (Nourredine Ben Ayed).  Presenti i Consoli del Ghana (Marco Campagna), Costa d’Avorio (Ferdinando Veneziani), della Tunisia (Farhat Ben Soussi) ed il neo Console del Marocco (Abderrahman Fyad).

A concludere i lavori dell’Osservatorio è stato il Direttore Generale del Dipartimento della Pesca Mediterranea della Regione Siciliana, Dario Cartabellotta il quale ha parlato dei bandi emanati dal Dipartimento in merito alla trasformazione ittica e all’acquacoltura. “Oggi la vera sfida – ha evidenziato Cartabellotta – è nel capitale relazionale da mettere a disposizione per sviluppare un modello di sviluppo così come proposto dal Distretto della Pesca attraverso l’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo. Il Canale di Sicilia – ha spiegato Cartabellotta – è cruciale per la pesca mediterranea, la Regione può farsi promotrice, nel prossimo regolamento del Mediterraneo, nel definire le aree storicamente legate alla pesca, ciò secondo le tre “I”: Identità, Integrazione ed Innovazione. Blue Sea Land, l’Expo dei Distretti Agroalimentari del Mediterraneo, Africa e Medioriente è il luogo giusto per discutere di questi argomenti”.

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