26/01/2021
Commemorazione
Mario Francese
Il giornalista Mario Francese è stato ricordato questa mattina a Palermo con una cerimonia che si è svolta sul luogo dell’agguato, in viale Campania. L’iniziativa, come accade dal 2006, è stata organizzata dal Gruppo siciliano dell’Unci-Unione cronisti italiani (Gruppo di specializzazione della Fnsi-Assostampa).
Alla cerimonia erano presenti i figli del cronista ucciso, Massimo e Giulio, il sindaco Leoluca Orlando, il prefetto Giuseppe Forlani. Presenti, fra gli altri, il segretario regionale dell’Assostampa Siciliana Roberto Ginex e per il Gruppo cronisti siciliani il presidente Giuseppe Lo Bianco e Leone Zingales, componente del Consiglio direttivo e organizzatore dell’evento.
La cerimonia si è svolta in due momenti per evitare assembramenti e nel rispetto delle norme di prevenzione del Covid.
Il sindaco Leoluca Orlando ha deposto un cuscino di fiori sulla lapide che ricorda l’assassinio. Nella circostanza non sono stati effettuati discorsi ma due momenti di riflessione nell’aiuola dedicata a Francese alla sola presenza dei familiari, del sindaco e del Prefetto. Mario Francese è stato ucciso la sera del 26 gennaio 1979 a colpi di pistola mentre rientrava nella sua abitazione.
“A 42 anni di distanza dalla sua morte – ha dichiarato Orlando -, ricordiamo ancora Mario Francese, cronista vittima di un tempo in cui raccontare la mafia era raccontare del legame fra criminali e politica, raccontare l’intreccio fra affari e politica. È anche grazie al lavoro di Francese e di tanti giornalisti Palermo è oggi più libera dal giogo criminale”.
Con una nota, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha sottolineato che “parlare di Mario Francese significa parlare della migliore storia del giornalismo in Sicilia. Perché il cronista del Giornale di Sicilia è stato uno dei primi a intuire i cambiamenti all’interno di Cosa nostra e a descrivere l’ascesa al vertice dei corleonesi e le collusioni con i colletti bianchi, pubblicando, con coraggio, nomi e cognomi dei responsabili. Una scelta che ha pagato con la vita. In una giornata come questa rinnovare il ricordo non è uno sterile esercizio di retorica, ma uno stimolo per tutti noi a riflettere a fondo sul ruolo strategico che l’informazione libera deve ricoprire all’interno della società come presidio stabile di legalità e di democrazia”.
“Oggi ricorre il 42° anniversario dell’omicidio di Mario Francese, il coraggioso giornalista siciliano, tra i più bravi che la nostra Terra abbia mai avuto, assassinato dalla mafia il 26 gennaio del 1979. Il suo giornalismo d’inchiesta era scomodo, coraggioso e libero; il suo impegno civile era contrassegnato dalla costanza nel condurre inchieste difficili, spesso molto rischiose; la sua missione, per cui perse la vita, era quella di indagare e rivelare anche le verità più scomode, come quella sugli interessi criminali nella diga Garcia”.
Lo scrive l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà sui suoi canali social, nell’anniversario dell’omicidio del giornalista Mario Francese.
“Mario Francese – sottolinea l’assessore Samonà – è stato, è e sarà da esempio ai moltissimi colleghi giornalisti che auspicano di avere il suo acume e la sua impavidità, diventando cronisti schietti, capaci di raccontare i fatti, girare la penna nelle piaghe putrescenti della società, denunciare il crimine sempre e comunque, proprio come lui.
Sull’indimenticabile figura di questo grande giornalista sembra cucito addosso un aforisma di William Shakespeare che, così, recita: “I vigliacchi muoiono molte volte prima della loro morte. L’uomo coraggioso non ha esperienza della morte che una volta sola”. Mario Francese apparteneva alla seconda categoria”.
Francese, purtroppo, fa parte di un lungo elenco di giornalisti, ben otto, che nell’Isola hanno pagato con la loro vita, l’amore per la professione, la loro correttezza e l’impegno sul fronte dell’informazione sulla mafia.
Dopo il momento di riflessione si è svolto un evento online che ha messo insieme la memoria del cronista ucciso con l’attualità e i cambiamenti del mestiere di giornalista. “Leggi bene le carte e parla con la gente. Un insegnamento valido anche per chi racconta una pandemia”. È stato questo il tema del webinar organizzato dalle sezioni di Siracusa di Assostampa e del Gruppo Cronisti Siciliani.