Passeggiando tra le vie del centro storico potrete incontrare diverse statue che raffigurano un anziano uomo con una corona ed un serpente che morde il petto. Chi è questo personaggio? Questa affascinante figura rappresenta il Genio di Palermo . Esistono diverse statue del Genio, la più antica è quella custodita all’interno del palazzo del Comune, detto Palazzo Pretorio . Entrando nel palazzo, sulla sinistra dello scalone principale ecco la statua di Palermo “u nicu” così chiamato per differenziarlo da Palermo “u granni” ,statua del genio che si trova all’interno del mercato della Vucciria, scultura realizzata da Pietro de Bonitate alla fine del XV secolo .
Tornando alla statua quattrocentesca del Genio del Palazzo Pretorio vediamo che presenta un anziano con corona sul capo e abiti regali, con in mano un serpente che si nutre al suo petto. A renderlo più enigmatico la scultura è il motto che accompagna la statua: “Panormus conca aurea suos devorat alienos nutrit” (“Palermo conca d’oro, divora i suoi, nutre gli altri”). In questa frase è nascosto tutto il significato di una città che nei secoli è stata più aperta nei confronti dei vari conquistatori, rappresentati dal serpente, e meno gentile con i suoi abitanti. La simbologia del serpente può assumere diversi significati. Essendo associato alla terra e all’acqua, rimanda alla fertilità, alla rinascita; ma, è anche simbolo di prudenza e di riflessività per la sua natura oscura e nascosta. Il serpente, infine, nell’immaginario cristiano è associato alla tentazione. Ma torniamo indietro nel tempo e cerchiamo di capire l’origine del Genio. Secondo l’ ipotesi ripresa nel Seicento dallo studioso Di Giovanni, il Genio sarebbe il condottiero fenicio fondatore della città. La statua che ritrae tale personaggio è un dono che Scipione l’Africano fece alla cittadinanza, la quale l’aveva molto sostenuto nel conflitto con Annibale e nella conseguente vittoria su Cartagine.
Altra ipotesi potrebbe riportarci ad un sincretismo religioso: tra il Genio pagano e la santa Cristiana, la santuzza. Sappiamo che Rosalia, le cui ossa furono rinvenute in una grotta del monte Pellegrino, è stata di recente accostata all’antichissima dea fenicia Tanit, che nel monte veniva celebrata in una serie complessa di riti insieme a un altro dio, Baal Hammon, fenicio anch’esso. Secondo alcuni, il Genio è direttamente collegato a quest’ultima figura, divinità terribile, crudele e insieme paterna. Tra le tante rappresentazioni del Genio ricordiamo una in particolare situata all’interno della cappella dedicata a Santa Rosalia, nella chiesa barocca di Casa Professa. Qui in un dipinto di Vito D’Anna, il Genio posto ai piedi di Santa Rosalia lascia la corona ed il serpente a terra. Una rappresentazione molto interessante in cui il santo pagano si inginocchia alla Patrona cristiana.
Ma quante sono le rappresentazioni del Genio ? Partiamo dai già citati Genio di Palazzo Pretorio ed il Genio del Garraffo in Vucciria . Segue il Genio di Piazza Rivoluzione, scultura del XVI secolo, posta sulla fontana di Piazza Rivoluzione, ed il Genio di Villa Giulia, scultura marmorea del 1778, collocata al centro della fontana di Ignazio Marabitti a Villa Giulia. Di diverso tipo è la rappresentazione a mosaico del Genio presso l’ingresso della Cappella Palatina. L’opera fu realizzata da Pietro Casamassima nei primi del XIX secolo.
Per concludere citiamo le rappresentazioni meno conosciute: il Genio di Villagrazia detto di Villa Fernandez. Rilievo scultoreo della fine del XVII secolo, posto sull’ingresso di Villa Fernandez, in via Crimi, nel quartiere di Villagrazia a Palermo. Anche se non si tratta di una copia, l’opera è evidentemente stata realizzata sul modello del Genio del Porto. Il Genio dell’Apoteosi di Palermo, personaggio centrale dell’affresco L’Apoteosi di Palermo (1760), dipinto da Vito D’Anna nel salone da ballo di Palazzo Isnello. Un altro Genio si trova sulla facciata dell’Arsenale della Real Marina, posto a tutelare l’emblema della città di Palermo e un altro è stato trovato sull’arazzo presente a palazzo Comitini.
Molto interessante!