L’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro nella bufera dopo le dimissioni del dirigente generale Giovanni Vindigni, travolto dalla polemica per la lentezza delle procedure di esame delle pratiche di cassa integrazione in deroga.
Le dimissioni sono arrivate dopo un colloquio riservato con il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che, d’intesa con l’assessore Antonio Scavone, le ha accolte. Su proposta dello stesso assessore, la Giunta, riunitasi nel primo pomeriggio, ha affidato l’incarico ad interim al ragioniere generale Giovanni Bologna, che si è già insediato.
“Il Governo Musumeci offre così un agnello sacrificale – tuona il Sindaco Cateno De Luca – nel tentativo di placare lo sdegno e le proteste dei lavoratori interessati ai benefici di legge. Mi spiace ma non basta. La migliore risposta da dare è quella di esitare in tempi rapidissimi le pratiche ancora ferme. La gente ha bisogno di avere il necessario per sopravvivere e non la testa di qualche dirigente. Confermo che se entro pochi giorni non si sbloccherà la situazione, la settimana prossima sarò a Palermo per occupare l’Assessorato e suggerire le soluzioni per porre fine a questo scandaloso caso di mala burocrazia”.
“Il ritardo del mancato pagamento della Cassa Integrazione di 130.000 siciliani è dovuto a un vero e proprio mercato: gli impiegati della Regione Siciliana, sostenuti dai Sindacati, per inviare la necessaria documentazione all’INPS, pretendono, un bonus di 10 euro a pratica” –afferma Pippo Foti, coordinatore regionale della Rete per la Legalità Sicilia, a nome dei coordinamento provinciale della stessa Rete -.
“Il disagio sociale ed economico di questo periodo e il sistema bancario, stanno soffocando le imprese, alimentando sempre più il fenomeno dell’usura. Molte famiglie sono ai limiti della miseria: si vedono file lunghissime di persone, davanti ai Compro oro, Banco dei Pegni; gli imprenditori, con le proprie attività, ancora chiuse, si stanno indebitando sempre più, per anticipare ai propri dipendenti la cassa integrazione, per pagare bollette, affitti. E’ inammissibile – prosegue Foti – che, in questa tragica situazione sociale che sta attraversando il nostro Paese, gli impiegati regionali pretendono un Bonus! Non so chi sia il responsabile di questa “idea”…, in altre regioni italiane, i soldi ai lavoratori sono già arrivati, mentre per noi siciliani rimane solo la solita burocrazia, e la speculazione sociale”.