Terremoto sulla Lega in Sicilia. Ai domiciliari Salvatore (detto Salvino) Caputo, ex commissario di “Noi con Salvini” per i comuni della provincia di Palermo e suo fratello Mario, nelle liste del Carroccio per le Regionali 2017 e non eletto, entrambi con l’accusa di voto di scambio.
Sono complessivamente venti gli indagati nell’inchiesta sfociata nei tre arresti (oltre ai due fratelli Caputo c’è Benito Vercio, di 62 anni, indicato dagli investigatori come “procacciatore di voti nel termitano”). Nel registro degli indagati anche Angelo Attaguile, segretario di ‘Noi con Salvini’ in Sicilia e il deputato leghista Alessandro Pagano (per quest’ultimo la procura ha chiesto l’autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni.
“Amareggiato, forse errori nelle scelte”. “Sono deluso e amareggiato, la magistratura faccia il suo lavoro, ma sono errori di cui far tesoro per non ripeterli in futuro”. E’ il commento di Giancarlo Giorgetti, capogruppo della Lega alla Camera, dopo l’arresto dei due fratelli Caputo esponenti di punta del Carroccio in Sicilia. Secondo Giorgetti “se ci sono delle colpe si condanni pesantemente, ma non credo che in Sicilia siano gli unici sospettati per questo reato”.
Salvino Caputo, avvocato e dirigente della Lega, è un politico di lungo corso. Per due volte sindaco di Monreale, è stato per quattro legislature deputato regionale eletto con An e Forza Italia prima e con il Pdl poi. In primavera è approdato alla Lega con la nomina a commissario straordinario del movimento Noi con Salvini per i comuni della provincia di Palermo entrando in forte contrasto con il giovane leghista palermitano Francesco Vozza. Caputo è stato il primo politico siciliano a cadere per la legge Severino. Infatti, nel giugno del 2013, era decaduto da parlamentare regionale in seguito a una condanna definitiva a un anno e cinque mesi per tentato abuso d’ufficio poiché da sindaco di Monreale avrebbe tentato di cancellare alcune multe che i vigili urbani avevano contestato all’allora arcivescovo Salvatore Cassisa e ad alcuni suoi ex assessori.
Intanto emergono profondi malumori all‘ interno dei militanti e simpatizzanti della Lega per Salvini Premier del comune di Partinico. All’origine del malessere, l’incarico affidato ad alcuni esponenti politici locali per dar vita composizione di una lista per le elezioni amministrative di giugno; un fatto, questo, non condiviso dalla base.
“Nei prossimi giorni organizzerò un incontro a Partinico – afferma Tony Rizzotto, deputato regionale del partito di Salvini, con gli esponenti cittadini ed i simpatizzanti della Lega, aprendo un confronto con altre forze politiche locali, con l’obiettivo di comporre una lista quanto più competitiva possibile, in vista dell’imminente appuntamento elettorale”.
Anche a Palermo i giovani leghisti con Francesco Vozza sono in fermento rivendicando una leadership penalizzata dall’attuale classe dirigente.
Secondo alcune indiscrezioni il leader della Lega ha convocato per domani mattina a Roma i vertici siciliani di Noi con Salvini per valutare la situazione e procedere a commissariare il movimento in Sicilia, dove alle recenti Politiche ha ottenuto quasi il 5,5% dei consensi. Forte di questo risultato, i dirigenti leghisti hanno più volte rivendicato un assessore nella giunta regionale, richiesta respinta con decisione dal presidente della Regione siciliana Nello Musumeci.